MILANO (MF-DJ)--Crescita economica dell'Italia, inflazione, volatilità sulle piazze finanziarie, attese per il secondo semestre. Ai microfoni di Class-Cnbc, il numero uno di Banca Akros (gruppo Banco Bpm), Marco Turrina, ha affrontato alcuni temi caldi sul mercato.

Domanda. A parte l'episodio di giovedì scorso, i mercati ora si muovono con volatilità piuttosto limitata. È finito il grande rialzo? Come leggete quello che sta succedendo?

Risposta. Ho due punti d'attenzione specifici. Uno è sulla crescita economica e lo sviluppo in Italia, in Europa e negli Usa, fronte su cui ripongo molta fiducia. Credo che ci siano già evidenti segnali di crescita molto forte. In Italia si stima per il 2021 oltre il 5% di crescita e non è un fatto isolato. In termini di crescita economica la nostra situazione attuale non è comparabile con quella dell'anno scorso, quindi anche sotto questo aspetto sono ottimista: il meglio deve ancora venire. Una crescita eccessiva può portare inflazione: occorre chiedersi se l'inflazione che certamente stiamo vivendo è di tipo strutturale o congiunturale. Io credo che non sia strutturale e queste mie convinzioni le vedo riflesse sia sull'argomento tassi sia nell'equity.

D. Oggi come interpretate l'impatto dell'inflazione per chi investe nelle diverse asset class e nella liquidità?

R. Il tema è cruciale, perché l'inflazione siamo riusciti a sconfiggerla negli anni passati ed è evidente che la cultura delle banche centrali si è formata proprio nella lotta contro di essa. Quindi anche questo è un elemento importante. Non è più una sorpresa la guerra all'inflazione, anche se personalmente penso che in questo momento non sia strutturale. Non credo a una crescita violenta dei tassi nei prossimi 6-9 mesi. Questo è l'orizzonte temporale nel quale mi fermo per poter guardare anche all'azionario, quindi non credo che i mercati azionari abbiano da temere né sui tassi né sull'inflazione. La «pausa di riflessione» che stiamo vivendo sui mercati non mi preoccupa granché. La vera scommessa è sulla crescita: deve continuare forte, perché permette di superare il tema del debito. Chi teme una situazione economica diversa da quella che ho descritto io, parla di un debito eccessivo. Solo la crescita può favorire un ritorno, nel tempo, a una normalità sia sul fronte debito sia su quello dei tassi.

D. Il decennale americano ha visto una fiammata tra febbraio/marzo arrivando all'1,7%. L'inflazione si è materializzata nei numeri e adesso il decennale viaggia a 1,2-1,3%. Come spiegate questo fenomeno che sembra contro intuitivo?

R. Quando parliamo di crescita la vediamo nell'utile per azione, nel price earning e nelle valutazioni, che non sono comunque eccessivi. Rispetto al passato avremo una diversificazione molto forte tra aziende vincenti e perdenti. Purtroppo, la pandemia, con tutti gli effetti negativi che abbiamo vissuto, ha anche un effetto che non si è ancora visto completamente, riconducibile a tutti i movimenti di salvataggio e aiuto all'economia delle aziende tramite le moratorie e le garanzie dello Stato, in particolare in Italia. Nel momento in cui vediamo le aziende vincenti continuare a produrre utili crescenti, questo fornisce sostegno e tranquillità sul fronte della crescita economica. Per quanto riguarda il decennale americano, non mi fermerei a episodi che sono antitetici rispetto a ciò di cui eravamo convinti un mese fa. Non riesco a fermarmi a un'analisi di così breve respiro. Ci sono due elementi importanti, la crescita e l'inflazione strutturale. Il resto sono elementi che possono esistere in mercati finanziari che vedono flussi di denaro come i nostri che possono quindi portare a valutazioni, come quella del decennale americano, che un mese fa aspettavamo a un valore diverso.

D. Pensate che la seconda parte dell'anno darà le stesse soddisfazioni della prima? Vi aspettate che i mercati mantengano questa buona intonazione anche in estate?

R. Non posso essere certo nel dire che ci sarà lo stesso ritmo di crescita straordinario a cui abbiamo assistito nei primi sei mesi. La borsa ha avuto un movimento rialzista violento ma attenzione a non confrontarlo con i mesi di lockdown. Non sono certo che ci sarà una crescita della stessa intensità nella seconda parte dell'anno, ma sono convinto che i flussi di liquidità andranno verso gli investimenti. I tassi di rendimento dei depositi bancari sono a zero e rimarranno tali. In un momento in cui ci si domanda se non vedremo anche in Italia tassi negativi sui depositi, mi conforta che ci sia ormai coscienza che gli attuali 1.700 miliardi di liquidità lasciati in banca a interesse zero non possono apprezzarsi. Non a caso i fondi comuni stanno raccogliendo cifre di gran lunga superiori alle attese.

fch

(END) Dow Jones Newswires

July 12, 2021 02:18 ET (06:18 GMT)