(Alliance News) - Come scrive venerdì Milano Finanza, l'OPA di Banco BPM su Anima ha riacceso le speculazioni sul consolidamento del settore finanziario italiano.

Ieri i titoli delle due società hanno registrato forti rialzi: Banco BPM ha guadagnato il 9,0%, raggiungendo EUR6,88, mentre Anima ha visto un incremento dell'11%, arrivando a EUR6,39, superando così il prezzo dell'offerta pubblica di acquisto.

Se è consueto che il target di un'OPA veda un rally del suo titolo, più raro è il caso di una performance positiva anche per la società acquirente, come prosegue il quotidiano finanziario.

Gli analisti spiegano che questa eccezionalità dipenda dalle peculiarità dell'accordo. Da un lato, con i tassi d'interesse in rapido calo, le banche faticano sempre più a generare ricavi, e la creazione di strutture interne potrebbe rappresentare una via per contrastare questa sfida. Dall'altro, l'attivazione del Danish Compromise sembra favorire l'operazione.

Questa norma contabile, introdotta nel 2012 durante la presidenza danese del Consiglio Europeo, risulta vantaggiosa per Banco BPM, come spiega ancora Milano Finanza.

Il Danish Compromise consente alle banche che acquisiscono una SGR tramite una compagnia assicurativa controllata di ridurre l'impatto sul capitale, a differenza delle acquisizioni dirette. Banco BPM sta utilizzando questa modalità per lanciare un'OPA su Anima, con un impatto limitato di 30 punti base sul capitale CET1.

La banca deve raggiungere almeno il 51% delle azioni di Anima per consolidarla nel proprio bilancio. Nonostante il premio modesto offerto, la possibilità di successo è alta grazie al supporto di soci rilevanti di Anima come Poste, FSI di Tamagnini e Caltagirone, che sono in buoni rapporti con Banco BPM.

Gli azionisti principali di Anima sono in attesa di conoscere le intenzioni del CEO di Banco BPM, Castagna. Potrebbero esserci trattative sul prezzo e sulla struttura dell'operazione, inclusa la possibilità che Banco BPM riveda al ribasso l'offerta o lasci Anima quotata in borsa, per preservare il valore strategico della società.

Gli occhi restano puntati anche su Crédit Agricole, primo azionista di Banco BPM con una quota del 9,2%.

Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter

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