MILANO (MF-DJ)--Le big pharma hanno un debito con lo Stato italiano di 604 milioni di euro. Vale a dire il 44% degli 1,36 miliardi che i 156 principali player dell'industria devono al Paese. E il termine ultimo per onorarlo è ormai scaduto da quasi tre mesi, lo scorso 30 giugno.

Un'evidenza che arriva dal riepilogo dei versamenti effettuati per la spesa farmaceutica finalizzata ad acquisti diretti nel corso del 2019, riportato per la prima volta online dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Non si tratta però di un'imposizione fiscale, bensì del cosiddetto meccanismo di payback. Istituito nel 2007 per garantire il contributo dell'industria in caso di sfondamento del tetto della spesa per medicinali in carico al fondo sanitario nazionale, per l'anno in questione (non ancora impattato dall'emergenza Covid) il sistema prevedeva che, in caso di sforamento del 7,85% del fondo destinato ai farmaci comprati dagli ospedali (acquisti diretti), le aziende ripagassero allo Stato la spesa in eccesso, dividendola con le Regioni. La quota in carico alle multinazionali è appunto pari a 1,36 miliardi. Il contributo della singola società farmaceutica viene stabilito sulla base della sua quota di mercato, parametro utile anche per stabilire il giro d'affari delle aziende nel territorio italiano.

Non tutte le società si sono mosse alla stessa maniera. A fronte di realtà come Roche e Bayer che hanno restituito l'intera quantità di loro competenza, rispettivamente 110 e 53 milioni, altre aziende sono risultate ben più inadempienti. Novartis, che coi sui 139 milioni è la big pharma che deve allo Stato il contributo maggiore, risulta ancora insolvente totale, così come Janssen (gruppo Johnson & Johnson, 74 milioni) e Bristolmyers-Squibb (58 milioni). Altri player hanno invece ripagato solo una parte della quota: Pfizer, per esempio, ha onorato il 66% del debito, pari a 47 milioni su 70. E questi numeri, tra l'altro, potrebbero costituire persino oneri al ribasso per le capogruppo, visto che Aifa nel suo rapporto censisce distintamente le singole controllate (Pfizer, ad esempio, aveva un debito di partenza di 70 milioni con la sua branca Europe, di 4,5 con la Italia e 2,7 con la Ireland).

fch

(END) Dow Jones Newswires

September 22, 2021 03:35 ET (07:35 GMT)