Dopo due settimane di forti rialzi nella speranza di progressi nelle trattative tra Russia e Ucraina, i mercati europei hanno infine fatto una pausa in questa sequenza settimanale. Gli operatori provano a digerire la prima stretta monetaria della Riserva Federale, il proseguimento degli scontri, le sanzioni contro la Russia e la nuova impennata dei prezzi del petrolio. L'appetito per il rischio è quindi parzialmente svanito, a vantaggio dei settori più difensivi, ma durante il mese la volatilità si è ridotta nettamente.
Variazioni settimanali*
STOXX EUROPE 600
453.55  -0.23%
Grafico STOXX EUROPE 600
S&P 500
4543.06  +1.79%
Grafico S&P 500
NIKKEI 225
28149.84  +4.93%
Grafico NIKKEI 225
GOLD
1957.69$  +2.02%
Grafico GOLD
LONDON BRENT OIL
119.24  +9.09%
Grafico LONDON BRENT OIL
EURO / US DOLLAR
1.10$  -0.54%
Grafico EURO / US DOLLAR
Top/Flop della settimana
  • GameStop (+61%): ancora una settimana di follia per la star delle azioni. Il titolo si è impennato senza nessuna ragione particolare, se non un effetto valanga, prima di aumentare i propri guadagni a seguito dell'annuncio del presidente Ryan Cohen di un'acquisizione di 100.000 azioni per la sua società d'investimento.
  • Alleghany (+25%): Berkshire Hathaway torna all'offensiva acquisendo l'assicuratrice per 11,6 Mds$ in contanti. Warren Buffet si compiace di questa transazione su un fascicolo che dice di seguire da 60 anni.
  • Rheinmetall (+19%): in Europa il settore della difesa ha ancora il vento in poppa, considerando che la spesa militare del vecchio continente è destinata ad aumentare. L'azienda tedesca è in prima fila così come la compatriota Hensoldt e la svedese Saab.
  • Tesla (+11%): la fabbricante ha inaugurato la sua quinta "Gigafactory", la prima in Europa, in Germania. Ci sono voluti solo 22 mesi tra la posa della prima pietra e l'uscita del primo veicolo dalle catene di produzione.
  • Dassault Aviation(+11%): la specialista di jet aziendali e da combattimento ha approfittato dell'entusiasmo globale per il settore della difesa e della firma di un nuovo contratto di export per il Rafale, del quale sono stati venduti sei esemplari in più alla Grecia.
  • Nemetschek (+10%): l'azienda di Monaco che fornisce software all'industria dell'edilizia, ha annunciato delle previsioni per il 2022 decisamente superiori alle aspettative. Una bella sorpresa per gli investitori.
  • Shopify (-10%): questa settimana il titolo è decisamente calato, ma si tratta prevalentemente di un assestamento dopo la grossa crescita (+44%) della scorsa settimana.
  • Prosus (-10%): ancora una settimana complicata per la società che paga per i risultati di Tencent, della quale possiede il 29% del capitale. L'azienda cinese ha registrato a fine 2021 la sua crescita più lenta degli ultimi anni, a causa della pressione del mercato pubblicitario.
  • Electricité de France(-11%): il titolo ha perso terreno a seguito della conferma, lo scorso venerdì, del lancio di un aumento di capitale di 3,1 Miliardi di euro. Ciò si deve alle difficoltà finanziarie che sta vivendo l'azienda, penalizzata da una diminuzione della disponibilità dei suoi impianti nucleari e dalle misure di controllo dei prezzi per proteggere i consumatori.
  • Kion (-21%): il titolo soffre a causa di un'analisi di UBS che, pur valutandolo positivamente, prevede che risenta dell'impennata dei prezzi dell'acciaio, materiale che pesa molto sulla base dei costi. La società svizzera lo dimostra con l'avvertimento lanciato da Palfinger poco prima.
Grafico Materie Prime
Materie prime

Il prezzo del petrolio ha ricominciato a salire, una pressione al rialzo alimentata dai problemi di approvvigionamento nel Mar Nero. Tuttavia, sebbene l'Unione Europea tenti di ridurre la propria dipendenza dagli idrocarburi russi, non ha intenzione di porre un embargo completo sul petrolio russo, dato che ha fatto frenare la febbre all'acquisto del fine settimana. Non dimentichiamo che la Russia assicura il 30% del fabbisogno europeo di petrolio.

Anche i prezzi dei metalli hanno ripreso la loro traiettoria al rialzo. La ricomparsa della pandemia da Covid-19 continua a turbare l'offerta in Cina, aggravando le tensioni sulle catene di approvvigionamento, già messe a dura prova dalla guerra Russia-Ucraina. Questo shock nell'offerta, caratterizzato da meno disponibilità a breve termine, spinge i prezzi verso l'alto. Il rame è quotato a 10.420 USD, l'alluminio a 3670 USD e lo zinco a 4140 USD. Il nichel, che raggiunge regolarmente il limite di quotazione quotidiana, (ormai fissato a +/- 15%), è quotato a 37.200 USD.

Rispetto alle materie prime agricole, è invece il momento per il rilassamento e la stabilizzazione. A Chicago il grano è quotato attorno ai 1080 centesimi per bushel. In Europa, la Commissione Europea ha dichiarato che la produzione del grano è superiore alla media quinquennale, una tendenza che dovrebbe essere confermata da un clima globalmente favorevole nella regione.
Grafico Materie Prime
Macroeconomia

Pensavi che questa settimana ti saresti sbarazzato del direttore della Fed, Jerome Powell? Significava dimenticare un po' troppo presto il discorso di lunedì sera, nel quale non ha avuto bisogno di mezzi termini per far comprendere ai mercati finanziari che la Fed avrebbe probabilmente accelerato l'aumento dei tassi per provare a calmare l'inflazione. È probabile che si trattasse di una strategia comunicativa abilmente orchestrata: flessibilità prima e fermezza poi. Dal lato degli investitori, lo stratagemma ha funzionato piuttosto bene poiché, lungi dallo spaventarli, ha contribuito a far salire le azioni. Non c'è alternativa alle azioni (il famoso concetto "TINA", there is no alternative), sembra dire il mercato.

Questa settimana non mancano gli elementi sorprendenti, quali il vigore degli indicatori dell'attività PMI per le principali economie, pur avendo realizzato i sondaggi presso i responsabili degli acquisti a partire dall'11 marzo, in piena guerra in Ucraina. Apparentemente la fine delle restrizioni dovute alla pandemia ha avuto più peso che le preoccupazioni per il conflitto.

Sui mercati valutari, il dollaro ha continuato la propria crescita contro lo yen, a 122,1 JPY nel fine settimana. Il rublo ha avuto una debole ripresa dopo che Vladimir Putin ha richiesto agli acquirenti dei materiali fossili russi di pagare le fatture con la moneta del suo Paese. Attualmente 1 USD corrisponde a 99 RUB, mentre la coppia EUR/USD gira attorno a 1,10.

La posizione più decisa mostrata dalla Fed sulle proprie intenzioni monetarie ha contribuito a far risalire la redditività del debito statunitense a 10 anni al 2,46%. In Germania, il Bund sale allo 0,56% mentre in Francia, l'OAT si avvicina nuovamente all'1%.

Per quanto riguarda le criptomonete, questa settimana si è vista una sferzata di energia con il bitcoin che ha recuperato quasi il 10% ed è tornato a posizionarsi attorno ai 45.000 USD nel momento in cui scriviamo queste linee. Tuttavia, la criptomoneta sembra sempre legata alle anche del Nasdaq. Associato da numerose settimane all'indice tecnologico americano, ma con una volatilità molto più importante, il bitcoin dà prova, ancor di più in questo contesto geopolitico scottante, di non essere un titolo rifugio.

La prossima settimana sono previste due statistiche importanti negli Stati Uniti: l'inflazione PCE di febbraio (giovedì) e le cifre sul lavoro a marzo (venerdì). In Europa, l'attenzione si concentra sulle cifre preliminari dell'inflazione di marzo, soprattutto per la Germania (mercoledì) e la zona euro (venerdì). Infine, si noti che con il ritorno in Europa dell'ora legale, questo weekend la differenza oraria con gli Stati Uniti rientrerà nella normalità.

Grafico di Prezzo
Apocalypse Later
Questa settimana è stata caratterizzata da una ripresa dei mercati e da un ritorno alla calma nella testa degli investitori dopo la volatilità delle ultime settimane. Dal canto suo, Jerome Powell sta alzando i toni. Per combattere l'inflazione ha annunciato un aumento dei tassi più rapido del previsto, a colpi di mezzi punti e non più quarti di punti, per un aumento totale che arriva fino a 2,5 punti entro la fine dell'anno. Questo aumento dei tassi pare piuttosto accomodante rispetto a un'inflazione che non smette di salire. Pertanto, l'apocalisse è rimandata a più tardi. S'interessa persino il FMI dicendo che per quest'anno l'economia mondiale dovrebbe sfuggire alla recessione. Sembrano dissiparsi le nuvole, ma il bel tempo non può mai essere dato per scontato.
Buon weekend a tutti gli investitori.
*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì.
La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend.