Le azioni australiane sono scese giovedì nei primi scambi, con perdite marginali nei titoli minerari e finanziari locali, mentre i rischi di un'inflazione persistente hanno spento le speranze di un taglio anticipato dei tassi d'interesse da parte della banca centrale del Paese.

L'indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,1% a 7.762,70 alle 00:09 GMT. Il benchmark ha chiuso in calo dello 0,1% mercoledì.

La Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi ad un massimo di 12 anni del 4,35% martedì, a causa dei persistenti problemi di inflazione appiccicosa, che rimane ben al di sopra della fascia obiettivo della banca centrale.

I mercati sono rimasti cupi sulle prospettive di taglio dei tassi nel corso dell'anno, con gli operatori che ora si aspettano un possibile taglio solo all'inizio del 2025.

I titoli finanziari sensibili ai tassi sono stati i maggiori ritardatari dell'indice di riferimento, con un calo dello 0,2%. Le "Quattro grandi" banche sono scese tra lo 0,1% e lo 0,3%.

I titoli minerari nazionali sono scesi dello 0,2%, seguendo la debolezza dei prezzi del minerale di ferro a causa dei potenziali tagli alla produzione di acciaio in Cina, il principale partner commerciale dell'Australia.

I colossi minerari BHP Group, Rio Tinto e Fortescue sono scesi tra lo 0,1% e lo 0,4%.

Anche il sottoindice dell'energia è scivolato dello 0,1%, in concomitanza con il calo dei prezzi del petrolio a causa delle preoccupazioni per la guerra in Medio Oriente.

Il gigante del settore Woodside Energy è sceso dello 0,4%, mentre il rivale più piccolo Santos è sceso dello 0,1%.

Nelle notizie aziendali, Namoi Cotton è scesa fino al 7,2%, dopo che l'autorità di vigilanza australiana sulla concorrenza ha sollevato preoccupazioni sulla sua proposta di acquisizione da parte di Olam Agri < IPO-OLAA.SI> di Singapore nei servizi di sgranatura del cotone.

Anche Treasury Wine Estates è scesa dell'1,9%, dopo che le previsioni sull'EBIT dell'anno fiscale 2024 del produttore di vino per il suo segmento Penfolds hanno disatteso le aspettative degli analisti.

Dall'altra parte del Mar di Tasman, l'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è rimasto per lo più invariato, con un rialzo dello 0,02% a 11.673,63.

I dati ufficiali rilasciati giovedì hanno mostrato che il prodotto interno lordo del Paese è aumentato dello 0,2% nel trimestre di marzo, battendo la previsione media degli analisti di una crescita dello 0,1%.