(Alliance News) - Le principali piazze europee dovrebbero aprire in rosso, lunedì, all'inizio di una settimana che sarà monopolizzata dall'attesa per le decisioni delle banche centrali. Nei prossimi giorni, infatti, la Fed, la BCE e la BoE comunicheranno i rialzi dei loro tassi di riferimento, nel tentativo di contrastare l'inflazione.

Nell'Eurozona, "la BCE alzerà probabilmente i suoi tassi ufficiali di 50pb. Ma dato che quest'anno l'inflazione è salita a cifre a due cifre, non possiamo davvero escludere la possibilità di un terzo aumento consecutivo di 75 punti base", ha commentato Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst di Swissquote Bank.

Per Ozkardeskaya, la Bank of England alzerà i tassi di 50 pb, per portare il tasso sui prestiti al 3,5%, il più alto dal 2008. Un atteggiamento morbido perché "la caduta libera dei prezzi delle case britanniche e il rapido rallentamento della crescita economica suggeriscono che la BoE non può spingere troppo", ha spiegato l'esperto.

Infine, sul lato del posizionamento dei mercati sulle mosse della Federal Reserve, nel FedWatch Tool della piattaforma CME Group - utilizzando i future anche in base all'effettivo tasso dei federal funds o EFFR - l'aumento del tasso principale per la riunione del 14 dicembre ha una probabilità prezzata al 75% sull'intervallo superiore compreso fra 425/450 bps. È invece al 25% la probabilità di un aumento nell'area 450/475 bps. Il target corrente è compreso fra 375 bps e 400 bps.

Il FTSE Mib, quindi, è atteso in rosso di 110,0 punti o dello 0,5% dopo aver chiuso in verde dello 0,3% a 24.277,49.

Il FTSE 100 di Londra dovrebbe aprire in ribasso di 18,0 punti o dello 0,2% il CAC 40 di Parigi è previsto in rosso di 27,2 punti o dello 0,4% mentre il DAX 40 di Francoforte è atteso giù di 69,5 punti o dello 0,5%.

Intanto, arrivano notizie contrastanti dal Regno Unito: l'Office of National Statistics stima che il prodotto interno lordo reale mensile sia cresciuto dello 0,5% a ottobre rispetto al mese precedente, dopo un calo dello 0,6% a settembre rispetto ad agosto. Il consenso del mercato, citato da FXStreet, prevedeva una contrazione dell'economia britannica dello 0,1% a ottobre.

Le previsioni per il 2023, tuttavia, sono tutt'altro che rosee: Make UK - che rappresenta i produttori manifatturieri del Paese - ha affermato che l'aumento dei costi, la politica monetaria più restrittiva e l'indebolimento della domanda dei consumatori hanno formato una "tempesta perfetta" per le aziende di tutto il Regno Unito. Un sondaggio condotto su oltre 330 aziende da Make UK e BDO ha indicato che il settore si contrarrà del 3,2% nel 2023 dopo un calo previsto del 4,4% quest'anno.

Per quanto riguarda i listini minori italiani, venerdì, il Mid-Cap ha guadagnato l'1,0% a 40.133,33, lo Small-Cap in rialzo dello 0,4% a 27.905,32 e l'Italia Growth in aumento dello 0,7% a 9.393,73.

Sul listino principale di Piazza Affari, Buzzi Unicem ha chiuso avanti del 2,4%, rialzando la testa dopo quattro sedute ribassiste.

Prysmian ha incassato invece il 2,2%, segnando per la settima volta un saldo attivo in chiusura.

Enel è salita invece dello 0,9%. Sul titolo Jefferies ha portato il target price a EUR7,00 dal precedente EUR6,50.

Stellantis ha ceduto il 2,5%, facendo seguito al rosso della vigilia con il 2,8%.

Sul segmento cadetto, Carel Industres ha chiuso in verde per la terza seduta di fila, su del 3,7%.

Praxis Alpha Partners ha tagliato short su Maire Tecnimont allo 0,66% dallo 0,77%. Il titolo ha chiuso su dello 0,5%.

LUVE ha ceduto invece lo 0,6%, dopo avere chiuso in verde nelle due precedenti sedute.

Fra i numerosi ribassisti, Juventus, ha chiuso in ribasso dello 0,7%, dopo il 2,8% di attivo della vigilia. Il titolo veniva in precedenza da quattro sedute di fila sul lato dei ribassisti.

Sullo SmallCap, ha prevalso il lato degli acquisti su Digital Bros, che ha chiuso avanti del 5,5%.

algoWatt ha invece raccolto il 3,3%, dopo il 2,3% di attivo della vigilia.

Eems ha ceduto invece il 7,4%. Il titolo ha perso il 24% nell'ultimo mese e il 49% nell'ultimo anno.

Far le PMI, FOS è avanzato del 9,3%. Da segnalare che mercoledì la company ha comunicato di aver siglato un accordo in esclusiva con la PMI Talos Srls, al fine di rafforzare la propria offerta in ambito Cybersecurity.

Ki Group ha guadagnato il 9,4% dopo aver ricevuto una richiesta di conversione di cinque obbligazioni da parte di Negma Group Investment. Il prezzo determinato è di EUR0,10 per azione e, pertanto, i bond in questione danno a Negma il diritto di sottoscrivere 5,0 milioni di nuove azioni Ki Group, pari al 15% del capitale sociale di quest'ultima.

Bifire ha ceduto invece il 5,6%, dopo due sedute concluse sul lato dei rialzisti.

A New York, venerdì, il Dow Jones ha chiuso in rosso dello 0,9%, l'S&P in ribasso dello 0,7%, e il Nasdaq ha ceduto lo 0,7%.

In Asia, il Nikkei è in rosso dello 0,2%, l'Hang Seng cede il 2,3% e lo Shanghai Composite è in rosso dello 0,9%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD contro USD1,0549 di venerdì in chiusura. La sterlina vale USD da USD1,2309 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD al barile da USD76,87 al barile di venerdì sera. L'oro, invece, scambia a USD l'oncia da USD1.804,94 l'oncia di ieri sera.

Nel calendario macro di lunedì, nel pomeriggio, dagli USA, alle 1900 CET, sono previste delle aste del Tesoro con scadenza a 3 mesi e 10 anni.

Di Chiara Bruschi, Alliance News reporter

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