L'azienda può ancora contare su un gigantesco bottino di guerra —  una posizione di cassa di quasi 18 miliardi di euro —  ereditato dalla vincita del vaccino contro il Covid.

Poiché questa liquidità si sta esaurendo rapidamente, gli sforzi di ricerca di BioNTech si concentrano ora su un'ampia gamma di programmi oncologici.

Depurata della liquidità, l'attuale capitalizzazione di mercato assegna a questa pipeline un valore di circa 5-6 miliardi di euro. Abbiamo quindi assistito a una rivalutazione del suo potenziale rispetto al nostro articolo del mese di marzo.

Nel frattempo, uno di questi programmi — il BNT327 — ha dato risultati promettenti. Nonostante queste notizie incoraggianti, il consenso degli analisti rimane cauto in questa fase.

Il 2025 sarà un anno ricco di sviluppi: si prevedono tra cinque e sette risultati di studi di programmi in fase 1 e 2. Il prossimo programma di fase 3, potenzialmente in grado di produrre risultati, è stato avviato nel maggio 2010. Il prossimo programma di fase 3 —  un potenziale trattamento per un tipo di cancro al seno —  è previsto per il 2026.

È probabile che l'atteggiamento attendista continui, soprattutto in un mercato in cui gli investitori stanno perdendo interesse per il settore biotech, in netto contrasto con il boom speculativo dell'ultimo decennio.

L'obiettivo di BioNTech di garantire un primo lancio in oncologia già nel 2026 sembra ambizioso sotto ogni punto di vista. Al contempo, il suo franchise Covid si sta sciogliendo come neve al sole, con una revisione della guidance al ribasso rispetto alle previsioni iniziali.

L'azienda ha messo in atto un programma di risparmio di 200 milioni di euro all'anno, senza toccare per il momento la ricerca e sviluppo. Una serie di delusioni nel 2025 sarà senza dubbio punita duramente dal mercato.