Blackline Safety : BlacklineIl monitor d'area G7 EXO è stato impiegato per garantire la sicurezza dei residenti dopo un incendio industriale in Francia.

Nel cuore della zona industriale di Grand-Couronne, situata nel dipartimento Seine-Maritime della Normandia, il 17 gennaio 2023 è scoppiato un incendio di vaste proporzioni in un magazzino utilizzato per stoccare circa 12.000 batterie al litio. La nuvola di fumo e le esplosioni multiple che ne sono derivate sono state visibili e udibili in un ampio raggio.

L'incendio, scoppiato intorno alle 16.30 ora locale, si è propagato rapidamente e ha presto inghiottito l'hangar adiacente, che conteneva circa 70.000 pneumatici. I vigili del fuoco lo hanno riportato sotto controllo entro le 23.30 della sera stessa. Tuttavia, durante la notte è scoppiato un nuovo incendio in un terzo magazzino dello stesso sito, questa volta contenente tessuti e pallet, che è stato risolto intorno alle 6 del mattino successivo. Al culmine del disastro, sono stati impegnati 137 vigili del fuoco, supportati da 60 veicoli.

Le fonti giornalistiche hanno riferito che non ci sono state vittime, né ci sono state indicazioni immediate sulla causa degli incendi.

I residenti della zona hanno espresso preoccupazioni circa l'impatto delle emissioni dell'incendio sulla loro salute. I vigili del fuoco hanno risolto il problema utilizzando i monitor portatili per aree G7 EXO di Blackline Safety per effettuare rapidamente misurazioni multiple della qualità dell'aria ed escludere la tossicità. In questo modo le scuole locali sono rimaste aperte e le restrizioni non sono state necessarie.

G7 EXO è il primo rilevatore di gas fisso direct-to-cloud al mondo che offre rapidità di implementazione, flessibilità di configurazione e sistemi di montaggio versatili per essere posizionato ovunque, ed è la soluzione scelta da un numero crescente di primi soccorritori nel settore dei vigili del fuoco e dei materiali pericolosi.

In un comunicato stampa rilasciato dal Prefetto della Seine-Maritime, si legge che:

"Fin dall'inizio dell'incendio, i Vigili del Fuoco hanno predisposto diversi tipi e punti di campionamento per effettuare misurazioni della qualità dell'aria, in prossimità dell'incendio, ma anche a livello delle prime abitazioni e in un perimetro più distante, anche in aree che non si trovavano sotto il pennacchio di fumo.

I risultati di queste analisi, effettuate durante tutta la notte dalla rete di misurazione dell'aria allestita, confermano l'assenza di concentrazioni significative di sostanze nell'aria legate all'incendio. In questa fase non è stato identificato alcun rischio particolare. Ulteriori misurazioni e analisi proseguono.

Di conseguenza, la situazione non ha mai comportato l'evacuazione, il contenimento e nemmeno il ricovero. Non sono state poste restrizioni alla circolazione delle persone e tutte le attività potranno svolgersi... come di consueto".

L'incidente ha riportato alla memoria della popolazione locale un triste ricordo, poiché Grand-Couronne si trova a soli dieci chilometri di distanza da un impianto di lubrificazione che ha subito un grave incendio e una serie di esplosioni nel settembre 2019, quando 10.000 tonnellate di sostanze chimiche hanno preso fuoco.

La filiale francese dell'azienda chimica statunitense Lubrizol è stata successivamente accusata di non aver rispettato gli standard di sicurezza e di aver causato inquinamento. L'incendio dell'impianto ha prodotto una densa nube nera che è persistita per diversi giorni, causando nausea, mal di testa e vomito tra la popolazione locale. I vigili del fuoco sono riusciti a domare l'incendio dopo 24 ore, ma il fumo nero tossico e la fuliggine si sono diffusi fino al Belgio e ai Paesi Bassi.

Le scuole e le aziende sono state chiuse e le autorità locali hanno vietato la raccolta dei raccolti e la vendita di prodotti animali provenienti dalla regione nei giorni successivi all'incidente.

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