BOLOGNA (MF-DJ)--"Mentre nelle massime istanze istituzionali dell'Unione Europea si continua a discutere delle magnifiche sorti e progressive dell'auto elettrica, nessuno è in grado di prevedere quando e come verrá superata la gravissima crisi che si è abbattuta sul mercato dell'auto italiano ed europeo con la pandemia e con tutte le altre sciagurate vicende che l'hanno seguita tra cui, in primis, la mancanza di componenti indispensabili per la produzione di auto", ammonisce il Centro Studi Promotor.

Secondo i dati pubblicati oggi dall'Acea , nei 30 mercati nazionali dell'Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) in maggio sono state immatricolate 948.149 autovetture con un calo del 12,5% sul maggio 2021 e del 34,3% su maggio 2019, cioè sull'ultimo mese di maggio precedente la pandemia. Nè il quadro cambia se si considerano i primi cinque mesi di quest'anno che con 4.531.598 auto immatricolate fanno registrare un calo del 12,9% sul periodo corrispondente del 2021 e del 34,7% sul periodo corrispondente del 2019. Una flessione, quest'ultima, di circa quattro volte piú forte di quella subìta dall'economia nel 2020 e in parte giá recuperata nel 2021.

Registrano un dato positivo solo le case giapponesi e coreane: Hyundai +9,8%, Nissan +7,7% e Toyota +5,1%. In calo invece le altre da Bmw (-14%) a Mercedes (-6%) a Volkswagen (-20%) che registra la flessione maggiore. Immatricolazioni col segno meno anche per Stellantis (-15%) e Renault (-10%).

"Il mercato dell'auto dell'Europa occidentale però non recupera, ma anzi tende a peggiorare ulteriormente nè si vede quando potrá tornare a dare un contributo apprezzabile al raggiungimento delle magnifiche sorti e progressive a cui piú sopra si accennava", dice Csp.

Tornando ai dati dell'Acea pubblicati oggi, emerge che "i cali di cui abbiamo detto derivano da un andamento negativo generalizzato che riguarda quasi tutti i mercati nazionali dell'area compresi quelli dei cinque maggiori Paesi". In Italia, nel periodo gennaio-maggio le immatricolazioni sono in calo del 38,9% sul gennaio-maggio 2019. Sempre nei primi cinque mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, si registrano cali del 43,3% in Spagna, del 35,8% in Francia e del 33,5% in Germania. "In nessun Paese si prevede una inversione di tendenza".

Data questa situazione, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi, sarebbe molto opportuno che le autoritá di Bruxelles, così attente alla mobilitá del futuro oltre che all'ambiente, adottassero o suggerissero agli Stati membri provvedimenti per rilanciare oggi il mercato dell'auto che è al collasso e che vede giá volumi di immatricolazioni che in tutta l'area sono insufficienti per garantire la normale sostituzione dei veicoli giunti a fine vita e ciò con grave pregiudizio per l'ambiente e per la sicurezza della circolazione.

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MF-DJ NEWS

1611:01 giu 2022


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June 16, 2022 05:03 ET (09:03 GMT)