Secondo una nota, la decisione è stata presa dopo che il 10 gennaio è stata espletata e completata, con esito negativo, la procedura obbligatoria di conciliazione.

La vertenza riguarda gli impatti occupazionali e le ricadute sul personale conseguenti alla riorganizzazione, ristrutturazione, riqualificazione della Banca nazionale del lavoro.

Nel dettaglio, spiega il comunicato, "le organizzazioni sindacali protestano contro: progetto di esternalizzazione mediante cessione del ramo d'azienda dell'IT; progetto di esternalizzazione mediante cessione dei rami d'azienda del back office; chiusura delle filiali e ricadute in termini di mobilità funzionale e geografica; cessione del pacchetto di controllo di società prodotto strategica; carenza di organico nelle filiali e pressioni commerciali; modello di presenza sul territorio; ritardo nel numero di assunzioni concordate negli accordi sindacali relativi alla cosiddetta Quota 100".

(In redazione a Roma Stefano Bernabei)