Diverse società di criptovalute, come Binance e Crypto.com, sono state autorizzate in Paesi dell'UE come Italia, Francia, Spagna, Grecia o Germania, dopo aver soddisfatto le garanzie nazionali per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Ciò precede le regole di autorizzazione paneuropee che saranno in vigore non prima del 2023.

La BCE ha affermato che anche le banche stanno valutando se farsi coinvolgere nel settore delle criptovalute, ma che le regole nazionali divergono in modo piuttosto marcato.

"In Germania, alcune attività di criptovaluta sono soggette a un requisito di licenza bancaria e, ad oggi, diverse banche hanno richiesto di essere autorizzate a svolgere queste attività con licenza", ha dichiarato la BCE in un comunicato https://www.bankingsupervision.europa.eu/press/publications/newsletter/2022/html/ssm.nl220817_2.en.html.

"È in questo contesto che la BCE sta prendendo provvedimenti per armonizzare la valutazione delle richieste di licenza".

La BCE, che regola direttamente i principali istituti di credito della zona euro come Deutsche Bank, UniCredit e BNP Paribas, ha dichiarato che esaminerà se le attività di criptovaluta sono in linea con il "profilo" di rischio di una banca, che determina la quantità di capitale da detenere.

La BCE verificherà anche se una banca è in grado di identificare e valutare i rischi derivanti dai cryptoasset e se i membri del consiglio di amministrazione e il personale IT hanno una "solida esperienza" nel settore.

"È importante notare che, lavorando a stretto contatto con le autorità di vigilanza nazionali, la BCE si adopererà per ottenere una maggiore coerenza nelle valutazioni prudenziali tra i vari regimi nazionali", ha aggiunto la BCE.

I regolatori globali presso il Comitato di Basilea in Svizzera stanno valutando se ci debbano essere dei buffer di capitale specifici per la detenzione di asset crittografici presso le banche.

Anche l'UE sta rivedendo la sua legge sui requisiti patrimoniali delle banche.

Ville Niinisto, membro del Parlamento europeo del Partito Verde, ha proposto un emendamento https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/ECON-AM-735427_EN.pdf che prevede che le partecipazioni bancarie di bitcoin e di altre criptovalute non supportate da attività non superino l'1% della misura di capitale core tier 1 di una banca.

Un tale limite avrebbe bisogno dell'appoggio dell'intero Parlamento e degli Stati dell'UE per diventare legge, un processo lungo.

Niinisto ha anche proposto che i regolatori valutino se sono necessari requisiti patrimoniali su misura per la blockchain, che è alla base dei criptoasset.