MILANO (MF-DJ)--La gestione di un conto corrente in Italia costa in media più di 100 euro all'anno, valore che non trova alcuna compensazione dalla remunerazione riconosciuta dagli istituti sulle giacenze, di fatto prossima allo zero. Un bel problema, mentre l'inflazione inizia a graffiare proprio quando l'incertezza sul fronte geopolitico suggerisce prudenza negli investimenti, con il risultato che la ricchezza depositata in banca ha superato il pil italiano con un saldo medio ai massimi storici di oltre 20 mila euro. MF-Milano Finanza , nel numero in edicola domani, ha messo a confronto le principali condizioni dei conti correnti per i profili famiglie con operatività media (224 operazioni l'anno) e giovani offerti dalle maggiori banche italiane (sia online sia tradizionali), distinguendo i casi di attività prevalentemente in filiale e, dell'altra, di utilizzo del conto solo tramite il canale online. Tra i nomi considerati ci sono sia gruppi tradizionali come Intesa Sanpaolo e Unicredit, sia banche online come Illimity e Webank.

Dal confronto emerge che ci sono stati alcuni rincari da febbraio 2021 come nei casi del profilo famiglie operatività in filiale del conto Easy di Crédit Agricole il cui Icc è salito da 108,19 euro a 119,04 euro e del conto Offerta on Demand di Bper aumentato da 166 euro a 178 euro. Ma si sono avuti anche dei ribassi come Intesa Sanpaolo nel c/c Xme Conto che sempre per le famiglie con operatività media allo sportello mostra un Icc sceso da 219,2 euro di un anno fa ai 195,2 euro attuali. Detto questo tra i conti più convenienti per famiglie con uso in filiale spiccano Widiba con un Icc di 53,4 euro e Ibl Banca (77,4 euro). Ma per trovare i costi più bassi bisogna sfruttare l'operatività on line: in questo caso gli Icc più bassi per famiglie sono quelli dei conti di Widiba (20 euro), Webank (24 euro) e Fineco (26,86 euro).

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1819:24 mar 2022


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