“In seguito a recenti commenti sulla stampa, Bureau Veritas ha dichiarato di essere in discussione con SGS per quanto riguarda un potenziale avvicinamento. Non vi è alcuna garanzia che queste discussioni sfocino in una transazione o in un accordo”, ha commentato il gruppo francese in una dichiarazione rilasciata il 15 gennaio.

SGS ha visto il suo titolo salire di oltre il 25% negli ultimi 12 mesi, portando la sua capitalizzazione di mercato a 17,6 miliardi di franchi svizzeri (18,3 miliardi di euro). Bureau Veritas ha registrato una performance simile, raggiungendo una valutazione di 13,3 miliardi di euro.

Qualsiasi fusione richiederebbe il sostegno di Wendel, il maggiore azionista di Bureau Veritas con una quota del 26,5%. Sarebbe necessaria anche l'approvazione delle autorità francesi, in particolare per la partecipazione del fondo Lac1, gestito da Bpifrance, che dallo scorso anno detiene il 4% del capitale.

Pesi massimi nel settore delle ispezioni

Fondata nel 1828, Bureau Veritas è specializzata in servizi di prova, ispezione e certificazione (TIC) e opera in 140 Paesi con circa 83.000 dipendenti. Alla fine del 2023 è entrata nell'indice CAC 40, sostituendo Vivendi dopo la sua scissione in quattro entità separate.

SGS, da parte sua, ha recentemente rafforzato la sua strategia di crescita esterna sotto la guida del suo nuovo CEO, Géraldine Picaud, in carica da circa un anno. A novembre ha dichiarato di voler svolgere un ruolo attivo nel consolidamento del settore, sottolineando che nessun singolo operatore detiene più del 5% del mercato mondiale.

Una fusione dalle complesse implicazioni strategiche

Se dovesse andare in porto, l'operazione creerebbe un leader mondiale nel settore ICT, con un fatturato combinato di 13 miliardi di euro, tre volte superiore a quello del suo diretto concorrente Intertek.

Tra i potenziali fattori di spinta per la fusione vi è la complementarietà dei portafogli: Bureau Veritas è particolarmente forte nei settori delle costruzioni e dell'industria, oltre che in quello marino, mentre SGS è più focalizzata su ambiente, nutrizione e risorse naturali. Si potrebbero ottenere sinergie di scala e razionalizzazione delle attività di analisi.

Jefferies

Dalla relazione del report di analisi di Jefferies del 14/01/2025 “Reports of 'Advanced Talks' on a Potential Merger”

Allan Wells, analista di Jefferies, avverte: “Tuttavia, notiamo che molte attività legate ai TIC rimangono relativamente locali e la loro integrazione potrebbe richiedere tempo, con differenze culturali tra le organizzazioni e un rischio di potenziale disallineamento delle entrate”. L'analista è un po' sorpreso dalla tempistica, poiché i team di gestione delle due società sono relativamente nuovi ed entrambe si trovano in una fase di turnaround di successo, il che significa che stanno facendo relativamente bene da sole.

Un altro fattore di complicazione è che SGS ha attualmente più debiti di Bureau Veritas, con un rapporto debito netto/EBITDA vicino a 2 rispetto a 1 per la controparte francese. Inoltre, la strategia di turnaround perseguita da SGS dall'arrivo di Picaud sembra aver già convinto i mercati, il che rende sorprendente questa tempistica.

SGS ha un debito maggiore rispetto a Bureau Veritas ed è leggermente meno redditizia, il che potrebbe favorire una forma di “fusione tra pari”, anche se la società francese ha una capitalizzazione di mercato inferiore a quella svizzera.