Lo dice una nota sui risultati preliminari aggiungendo che "sulla base delle informazioni preliminari disponibili", l'esercizio dovrebbe chiudersi con un margine operativo lordo ricorrente di circa 780 milioni.

A livello dei volumi di vendita il progresso registrato negli Stati Uniti, il marginale incremento in Russia e la stabilità delle vendite in Germania hanno bilanciato lo sviluppo negativo in Europa Orientale e in Italia, dove peraltro si è visto un certo recupero dei consumi di cemento nel secondo semestre.

A cambi e perimetro costanti il fatturato sarebbe in aumento di 1,8%, si legge nel comunicato.

Nel complesso il fatturato delle attività italiane si è attestato a 501,1 milioni, in diminuzione dello 0,7%; a parità di perimetro sarebbe diminuito del 2,1%.

Le vendite di cemento del gruppo hanno raggiunto i 29,3 milioni di tonnellate, sostanzialmente stabili (+0,4%) rispetto al 2019. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, attestatesi a 11,7 milioni di metri cubi, sono in flessione del 3,1%.

L'indebitamento finanziario netto a fine 2020 ammonta a 241,6 milioni da 567,8 milioni di fine 2019.

(In redazione Sabina Suzzi, Cristina Carlevaro)