MILANO (MF-DJ)--La prima assemblea della Banca popolare di Sondrio in formato "spa" è già uno scontro frontale tra gli azionisti del mercato e i vertici, che potrebbero vedere disarcionato il presidente Francesco Venosta.

I soci, scrive Repubblica, decideranno il 30 aprile, e stavolta, la prima dopo 150 anni, ogni azione conta. Da una parte i fondi, che partono dal 6,3% che ha presentato la lista di Assogestioni, dall'altra la continuità rappresentata dal presidente in carica dal 2014. E che potrebbe trovare il supporto, oltre che dei secolari (ma piccoli) soci valtellinesi, anche di pacchetti finora mai visti al voto come lo 0,3% di Silvio Berlusconi, primo socio individuale della banca, o di uno stuolo di istituzioni cattoliche, in testa il Vaticano, e con circa l'1% complessivo.

L'assemblea deve eleggere 5 consiglieri su 15, tra cui il presidente Venosta, al primo posto nella lista del consiglio, che dovrà battere la lista Assogestioni. Anche loro hanno proposto 5 nomi, ma anche se vincessero, il presidente sarà indicato dal nuovo cda. L'ad Mario Alberto Pedranzini il 25 marzo aveva scritto ai gestori cercando di scongiurare inutilmente la loro lista "lunga", per tutti i posti in palio. C'è poi il caso della "sollecitazione delle deleghe", oggetto dell'esposto Consob di un azionista che contesta la scelta della banca di arruolare Morrow Sodali per raccogliere voti per Venosta & C. C'è attesa anche per le risposte scritte agli azionisti, in arrivo. Solo Pedretti, ex presidente del collegio sindacale di Parmalat, ne ha formulate oltre 30.

Forse sarà decisivo il voto del primo azionista Unipol, al 9,5% che non ha ancora sciolto le riserve, ma su cui dovrebbero esserci pochi dubbi, dati i forti rapporti di bancassicurazione, che i vertici dei due gruppi stanno rinegoziando.

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April 28, 2022 02:39 ET (06:39 GMT)