Due fonti vicine alla questione hanno detto che la mossa di Caltagirone non derivava da disaccordi con i colleghi membri del patto ma aveva lo scopo di evitare che i regolatori dicessero che il patto non era un semplice accordo di consultazione.

Caltagirone e Del Vecchio sono, rispettivamente, il secondo e il terzo maggiore investitore di Generali. Il loro accordo, a cui si è aggiunto in seguito un terzo investitore minore di Generali, riguardava una quota combinata di oltre il 16% del principale assicuratore italiano.

Caltagirone, un magnate dell'edilizia e dei giornali, giovedì ha informato gli altri membri di aver deciso di lasciare l'accordo di consultazione, come risulta dalla lettera.

Nel documento ha detto che avrebbe presentato una lista di candidati per il consiglio di amministrazione di Generali, che deve essere rinnovato ad aprile, aggiungendo che una lista congiunta di candidati al consiglio non era mai stata tra gli impegni del patto.

Gli azionisti di Generali saranno chiamati a nominare un nuovo consiglio il 29 aprile.

Il consiglio uscente dell'assicuratore sta preparando una lista di candidati per il suo rinnovo con l'appoggio di Mediobanca, che possiede il 12,8% di Generali ma si è assicurata una quota di voto temporanea del 17,2% per la riunione di aprile prendendo in prestito azioni.

La lista del consiglio di Generali include l'attuale amministratore delegato Philippe Donnet, che Caltagirone e Del Vecchio vogliono sostituire.