MILANO (MF-DJ)--Il Cda di Assicurazioni Generali, riunitosi ieri per

oltre sei ore, ha preso atto delle dimissioni dei consiglieri Francesco

Gaetano Caltagirone e Romolo Bardin.

Nel corso della riunione, spiega una nota della compagnia diffusa nella

tarda serata di ieri, il consiglio, a maggioranza, ha respinto

categoricamente le motivazioni addotte nelle comunicazioni di dimissioni,

rimarcandone l'assoluta infondatezza e censurandone il carattere spesso

offensivo.

Giovedì scorso Caltgirone, secondo azionista del gruppo con l'8,04%, si

è dimesso dalla vice presidenza e dal consiglio di amministrazione di

Generali dichiarando che la sua persona sarebbe "palesemente osteggiata,

impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un

controllo adeguato", facendo riferimento alle modalitá di lavoro del

board.

All'imprenditore romano aveva risposto il presidente Gabriele Galateri

di Genola, esprimendo "vivo rammarico e sorpresa per la decisione assunta

dal Caltagirone. Le motivazioni addotte non possono che essere

categoricamente respinte avendo la societá sempre condotto la sua

attivitá secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza,

anche relativamente ai lavori per la presentazione di una lista per il

rinnovo del consiglio, di cui ha costantemente informato le autoritá di

vigilanza. Ai suddetti principi ci si è attenuti nei rapporti con tutti i

consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione".

Lunedì 17 si e' dimesso anche Romolo Bardin, a.d. di Delfin e rappresentante di Leonardo Del Vecchio (6,6%), che insieme a Crt (1,538%) e a Caltagirone hanno raccolto le loro azioni in una patto (16,196%). I pattisti sarebbero intenzionati a chiedere un cambio profondo di strategia per Generali, con una lista alternativa a quella che sta mettendo a punto il resto del consiglio, e soprattutto con un group ceo diverso da Philippe Donnet, che ha invece il sostegno degli altri consiglieri e soprattutto di Mediobanca che della compagnia detiene

il 17,22% (di cui il 4,43% a prestito).

Secondo alcune insistenti indiscrezioni, la prossima che sarebbe intenzionata a fare un passo indietro sarebbe Sabrina Pucci,

consigliere indipendente considerata vicina a Crt. Ieri Pucci avrebbe gia' presentato le dimissioni dal comitato nomine ad hoc, l'organo appositamente costituito per definire la lista del consiglio.

L'attenzione e' rivolta anche a un altro consigliere, Paolo Di Benedetto, che insieme agli altri tre membri coinvolti dalle defezioni, lo scorso settembre, aveva votato contro la messa a punto di una lista del cda, appoggiata invece da Mediobanca, in vista dell'assemblea del prossimo 29 aprile che definirà la nuova governance di Trieste.

Intanto il cda prosegue la sua attivita' e ieri ha chiamato a votare la long list, composta da oltre 25 candidati.

Infine e' atteso per domani il giudizio definitivo della Consob sui questiti posti da Caltagirone, in particolare sulla questione della legittimità della lista del board, mentre più tempo ci vorrà per quanto riguarda lo strumento del prestito titoli utilizzato da Mediobanca per aumentare la sua presa su Generali e salire dal 12,8% al 17,22%.

fch


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January 19, 2022 05:01 ET (10:01 GMT)