MILANO (MF-DJ)--Carraro archivia la seduta in rialzo (+1,69% a 2,41 euro) e sopra il prezzo dell'Opa annunciata da parte della famiglia sul 26,76% del capitale a 2,4 euro per azione cum dividend finalizzata al delisting.

In dettaglio, infatti, l'offerta pubblica di acquisto volontaria lanciata da Fly Srl (controllata indirettamente da Enrico e Tomaso Carraro) è finalizzata ad acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Carraro - dedotta la partecipazione di maggioranza e le azioni proprie - pari a 21.331.916 azioni, rappresentative appunto del 26,76% del capitale.

L'offerta incorpora un premio dell'1,27% circa rispetto al prezzo

ufficiale di chiusura delle azioni registrato il 26 marzo e del 38,96% sulla media ponderata degli ultimi dodici mesi.

L'offerente ritiene che la quotazione in Borsa di Carraro non

abbia permesso di valorizzare adeguatamente il gruppo a cui fa capo Carraro e quindi valuta necessario procedere a una sua riorganizzazione, finalizzata all'ulteriore rafforzamento, operazione più facilmente perseguibile nello status di non quotata".

Albemarle Asset Management, boutique di investimento con sede a Londra, azionista - attraverso i fondi di diritto irlandese da essa gestiti - di Carraro con una quota superiore al 1% del capitale, giudica però non adeguato il prezzo dell'Opa.

I motivi, secondo Albemarle, sono molteplici. In primo luogo, l'operazione non riconosce agli azionisti di minoranza di fatto alcun premio rispetto al prezzo di Borsa dell'ultimo giorno di negoziazione prima dell'annuncio dell'Offerta, in totale contrasto sia con la best practice di mercato che con quanto avvenuto di recente sul mercato italiano con riferimento ad operazioni similari (a titolo di esempio; Isagro: premio pari al 118% rispetto al prezzo dell'ultimo giorno di negoziazione prima dell'annuncio dell'offerta; Cerved: premio pari al 34,9%; Astm: premio pari al 28,8%).

In secondo luogo, proseguono gli esperti, il prezzo offerto è nettamente inferiore rispetto ai target price individuati dagli analisti sell-side che seguono il titolo, pari a 3 euro sia con riferimento a Intesa Sanpaolo che a Banca Akros alla data del 26 marzo.

In terzo luogo, nel comunicato dell'Opa il prezzo è definito "cum dividendo", ossia viene spiegato "laddove il dividendo fosse pagato prima del pagamento del Corrispettivo dell'Offerta, quest'ultimo verrà decurtato dell'ammontare del dividendo": in pratica, gli azionisti di maggioranza vogliono appropriarsi anche del dividendo spettante alle minoranze e già deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Carraro in data 26 Marzo 2021 per un importo pari a 0,15 euro per azione, elemento inaccettabile soprattutto nel caso in cui quale quello attuale non venga offerto alcun premio sui prezzi di borsa.

In quarto luogo, concludono da Albemarle, l'operazione appare chiaramente opportunistica e ad esclusivo vantaggio degli azionisti di maggioranza, in quanto procedendo al delisting dell'azione nella fase iniziale di ripartenza del ciclo per i settori di riferimento di Carraro (come univocamente indicato nel comunicato stampa di approvazione dei risultati annuali 2020, pubblicato in data 26 marzo 2021, dove si parla di "forte ripresa in tutti i mercati di riferimento" e che "Nei primi mesi del 2021 stiamo registrando un'ulteriore accelerazione della domanda"), gli azionisti di maggioranza vogliono appropriarsi per intero dei benefici economici che questa forte ripresa genererà per Carraro escludendo completamente i piccoli azionisti.

fus

(END) Dow Jones Newswires

March 29, 2021 12:37 ET (16:37 GMT)