MILANO (MF-DJ)--Sotto la lente degli analisti di Equita Sim il piano infrastrutturale statunitense.

Venerdì, infatti, la Camera statunitense ha approvato il piano infrastrutturale da 973 mld usd in 5 anni o da 1.200 mld in caso il piano venga protratto fino all`ottavo anno. Il piano prevede il rinnovo degli attuali investimenti federali nelle infrastrutture (circa 400 mld complessivi) a cui si aggiungono nuovi investimenti per 579 mld usd in 5 anni.

Considerando le tempistiche tecniche per l`individuazione dei progetti da finanziare, l`assegnazione degli stessi e l`avvio dei lavori, per gli esperti i primi impatti rilevanti dal piano infrastrutturale Usa si avranno a partire dal 2023.

Tra i titoli piú esposti al piano gli analisti indicano, nel settore dei materiali da costruzione, come principale beneficiario B.Unicem, che negli Usa genera il 57% dell`Ebitda (2020), mentre un impatto limitato è previsto per Cementir, che realizza l`8% dell`Ebitda negli Usa, data l'esposizione al cemento bianco negli Stati Uniti.

Equita evidenzia infatti che, secondo le stime della Portland Cement Association (Pca) di ottobre, con il piano infrastrutturale la domanda di cemento in Usa è attesa crescere del 1,7%/3,7%/2,4%/2,7% negli anni 2023/24/25/26 (contro l'1,1%/0,2%/0,5%/1% previsti in assenza di nuovi investimenti).

A questi titoli, per gli analisti si aggiungono Webuild, che genera il 28% del fatturato (2020) in nord America, Prysmian, per cui circa il 40% dell'Ebitda è realizzato in Usa, Interpump, con il 30% dei ricavi, Enel, che genera circa il 5% dell'Ebitda nel territorio, e Cnh I., la cui divisione construction equipment genera in nord America meno del 5% del fatturato di gruppo.

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(END) Dow Jones Newswires

November 08, 2021 05:01 ET (10:01 GMT)