Di seguito è riportato uno schema di come sono arrivati a questo punto:

RISCHIO EMERGENTE?

In Europa ci sono migliaia di aziende energetiche che operano in un mercato liberalizzato dell'energia elettrica e del gas, destinato a fornire prezzi competitivi garantiti.

I segnali di tensione del mercato hanno iniziato a manifestarsi rapidamente nel 2022, con un balzo senza precedenti dei prezzi del gas e dell'elettricità in Europa, a causa di una confluenza di fattori, tra cui l'elevata domanda di energia post-pandemia, i tagli alle forniture di gas russo sulla scia della guerra in Ucraina e la generazione insolitamente bassa di energia nucleare e idroelettrica.

Per gestire il rischio, diversi produttori vendono parte della loro energia fino a tre anni in anticipo sulle borse, ma questo richiede anche il versamento di depositi di sicurezza per garantire le consegne future in caso di inadempienza.

Questi depositi - noti come richieste di margine - sono aumentati bruscamente in linea con i prezzi, lasciando diverse aziende gravemente esposte al rischio di fallimento, poiché non sono in grado di trovare liquidità abbastanza velocemente.

Per evitare le insolvenze, i governi e le autorità di regolamentazione stanno intervenendo per aiutare ad accedere a denaro fresco.

PERCHÉ I PREZZI VOLATILI COSTANO?

I mercati delle materie prime all'ingrosso e basati sugli scambi, come il gas, l'energia elettrica, il carbone e il petrolio, richiedono acconti da parte delle utility per coprire le passività aperte, che aumentano in caso di fluttuazioni dei prezzi insolitamente ampie.

La vendita anticipata della produzione futura richiede il pagamento agli acquirenti di un deposito di sicurezza o margine nel caso in cui il produttore non possa consegnare. Una volta ricevuta la fornitura, il produttore riceve il suo denaro.

Il contratto di riferimento per l'energia elettrica in Germania per il 2023 è salito al livello record di 1.050 euro (1.064,81 dollari) per megawattora (MWh) a fine agosto, 14 volte il livello di un anno fa. I prezzi di riferimento del gas europeo sono aumentati fino al 340% in un anno.

QUALI SONO I DANNI?

Il gruppo energetico norvegese Equinor ha stimato che le aziende europee hanno bisogno di almeno 1,5 trilioni di euro per coprire il costo della loro esposizione all'impennata dei prezzi del gas e dell'energia, e questo non include la Gran Bretagna.

CHI SUBISCE E CHI NO?

La crisi energetica europea ha avuto un impatto maggiore sulle aziende che necessitano di materie prime di origine fossile, mentre è stata più facile da gestire per quelle con un maggior numero di energie rinnovabili nel loro portafoglio.

In generale, coloro che dispongono di riserve finanziarie più profonde sono più protetti rispetto agli operatori di generazione di energia di medie e piccole dimensioni o alle aziende con grandi attività di trading.

Tuttavia, i grandi operatori con grandi posizioni di vendita a termine stanno sentendo la pressione, tra cui la finlandese Fortum e l'azienda elettrica svizzera Axpo, entrambe le quali stanno ottenendo garanzie finanziarie dai rispettivi governi.

Il più grande fornitore di energia della Gran Bretagna, Centrica, starebbe cercando denaro fresco dalle banche, mentre il commerciante di energia danese Danske Commodities ha ottenuto fondi supplementari dalla società madre Equinor.

Nel frattempo, il più grande generatore tedesco RWE ha tre prestiti sindacati per un totale di 8 miliardi di euro per garantire le transazioni a termine e ha un portafoglio misto che riduce l'esposizione al costoso gas.

IN MEZZO?

Oltre alle richieste di margine da parte delle borse, i maggiori importatori e rivenditori di gas stanno lottando con la perdita della fornitura a basso costo che si aspettavano dalla Russia e con la necessità di acquistare volumi sostitutivi sul mercato spot a prezzi elevati.

Ad esempio, Uniper - il più grande importatore di gas russo in Germania - ha bruciato le sue riserve di liquidità acquistando gas sul costoso mercato spot dopo che Mosca ha ridotto i flussi verso la Germania, richiedendo un salvataggio da 15 miliardi di euro da parte di Berlino, concordato a luglio.

Ma il pacchetto di salvataggio, che è salito a 19 miliardi di euro, non è più sufficiente e Uniper afferma che il Governo potrebbe dover assumere una partecipazione di controllo.

Uniper si è affidata a contratti di fornitura a lungo termine con Gazprom che ora sono in dubbio, una sfida che sta colpendo anche SEFE - precedentemente nota come Gazprom Germania - e la controllata di EnBW VNG.

Al contrario, la rivale RWE ha dichiarato che sta valutando la possibilità di sostenere le proprie perdite e di non ricorrere alle disposizioni della Germania per aiutare gli operatori attraverso un prelievo sul gas addebitato a tutti i consumatori a partire dal 1° ottobre.

ALTRI AIUTI IN ARRIVO?

L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), l'organo di controllo dei mercati dell'UE che regola le camere di compensazione che stabiliscono i livelli di margine, ha dichiarato che sta valutando attivamente cosa potrebbe fare per aiutare con le garanzie, oltre a considerare i cosiddetti "circuit breaker" o le interruzioni temporanee della negoziazione dei contratti energetici se i prezzi subiscono forti variazioni.

La Commissione Europea ha chiesto all'ESMA di presentare entro il 22 settembre delle opzioni per ampliare l'elenco delle garanzie ammissibili oltre al contante, e le condizioni in cui le garanzie bancarie potrebbero essere accettate.

Il margine viene depositato sotto forma di contanti, ma alcuni funzionari del settore vorrebbero utilizzare alternative non in contanti, come le lettere di credito o le garanzie delle loro banche, una forma comune di garanzia nel mercato del petrolio fisico degli Stati Uniti, ma difficile da utilizzare in Europa a causa delle rigide regole di marginazione.

(1 dollaro = 0,9861 euro)

(1 dollaro = 0,9590 franchi svizzeri)