STOCCOLMA (Reuters) - Il Ceo di Ericsson si è impegnato a raddoppiare gli sforzi per riguadagnare le quote di mercato perse in Cina dopo che la Svezia ha escluso i fornitori cinesi dal lancio del 5G, una mossa che ha irritato Pechino ed ha pesato sull'attività dell'azienda svedese.

Il mercato cinese rappresentava circa il 10% dei ricavi di Ericsson lo scorso anno, ma questa quota è calata drasticamente dopo che la Svezia ha bandito Huawei dai propri network 5G, citando rischi per la sicurezza, un'accusa che Huawei ha sempre respinto fermamente.

Ericsson ha vinto circa il 2% dei contratti 5G di China Mobile, contro l'11% dello scorso anno, ed ha ottenuto una quota del 3% di un contratto congiunto per il 5G radio da China Telecom e Cina Unicom.

"Siamo presenti in Cina da 120 anni, e non intendo arrendermi con tanta facilità" ha detto il Ceo Borje Ekholm in un'intervista concessa a Reuters. "Faremo vedere che possiamo dare valore aggiunto alla Cina".

Ericcson ha fatto campagna in favore di Huawei presso il governo svedese, mettendolo in guardia contro possibili risposte cinesi, ma il bando è stato approvato e successivamente confermato in tribunale.

"Non credo che abbiamo ricevuto alcun tipo di aiuto da parte del governo svedese ad essere onesti" ha detto Ekholm.

Gli analisti hanno fatto presente che Ericsson, che ha sede nell'hub tecnologico di Kista, a nord di Stoccolma, potrebbe perdere larga parte delle sue attività in Cina in favore della rivale Nokia.

Ericsson è riuscita per il momento a conservare solo un piccolo un vantaggio sull'azienda finlandese, che non aveva ottenuto alcun contratto radio in Cina lo scorso anno e ne ha invece ottenuto uno durante il secondo giro di assegnazioni.

"Se avessimo perso del tutto ci saremmo trovati in una situazione di svantaggio competitivo dal punto di vista tecnologico", ha spiegato Ekholm.

La Cina è stata pioniera nell'installazione di reti 5G e usa più della metà della componentistica globale per le reti di nuova generazione, diventando così un mercato cruciale per ogni produttore di attrezzature per le telecomunicazioni.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Claudia Cristoferi)