BASILEA (awp/ats) - Il gigante basilese della chimica Clariant chiude il primo trimestre con un fatturato di 1,2 miliardi di franchi, in flessione del 5% su base annua, e un risultato operativo Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) di 167 milioni (-24%).

Stando ai dati diffusi oggi in valute locali la società registra per contro una crescita dei ricavi pari all'1%. Non sono state fornite indicazioni sull'utile netto.

La dirigenza conferma anche gli obiettivi per l'insieme dell'esercizio, che vertono su un giro d'affari di circa 5 miliardi e su un margine Ebitda leggermente migliore di quello del 2022 (era del 15,6%). A medio termine, cioè sino al 2025, il gruppo punta a una crescita annua dei proventi compresa fra il 4% e il 6%, nonché a un margine Ebitda del 19-21%.

La borsa ha reagito in modo non univoco alle novità odierne, con il titolo Clariant che è arrivato in giornata a perdere sino al 2%, per poi guadagnare circa altrettanto. Alle 16.00 l'azione era sostanzialmente stabile: dall'inizio di gennaio la performance rimane però negativa, pari al -2%, e lo stesso viene osservato sia sull'arco di 53 settimane (-14%) che su un triennio (-10%).

Clariant ha sede a Muttenz (BL), nel cuore della regione che ospita il fulcro dell'industria chimica svizzera. Il gruppo è nato nel 1995 da uno scorporo del comparto specialità chimiche di Sandoz, un anno prima che Ciba e Sandoz si unissero per dare vita a Novartis. All'inizio degli anni 2000 arrivò ad avere in organico circa 31'000 dipendenti, poi seguì una crisi, programmi di ristrutturazione e dismissioni. A fine dicembre 2022 la società dava lavoro a oltre 11'000 persone.