MILANO (MF-DJ)--"E' necessario che le criptovalute si aggancino

all'economia reale".

Lo ha detto Luca Fantacci, Co-direttore Unitá di Ricerca MINTS, Baffi

Carefin, Universitá Bocconi, intervenendo a Milano Capitali, l'evento

organizzato da Class E..

"E' molto importante che dopo 12 anni dal varo dei bitcoin ci si

concentri sull'applicazione della tecnologia sull'economia reale. Il

bitcoin è stato oggetto fino ad ora di attivitá frenetiche di

compravendita che non hanno avuto un impatto sull'economia reale", ha

aggiunto.

"Io stesso ho partecipato a un progetto lanciato dal Ministero di Giustizia che aveva a che fare con la riforma diritto fallimentare. L'idea era quella di creare una moneta complementare. Il progetto è riuscito a dotare i creditori di un potere d'acquisto immediatamente spendibile. L'idea è stata quella di anticipare subito i crediti con una moneta complementare che è spendibile nelle vendite giudiziarie. Così si facilita l'incontro tra debitori e creditori", ha sottolineato.

Sull'argomento è intervenuta anche Valeria Portale, Direttore

Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, Politecnico di Milano,

secondo cui "il bitcoin ci ha insegnato che la tecnologia dei registri

distribuiti ha un potenziale elevatissimo che può essere applicato a

diversi mondi, non solo a quello finanziario. Sono stati censiti 1.200

casi in 5 anni di applicazioni di questa tecnologia a settori differenti.

Dopo la finanza, al secondo posto c'è la Pubblica amministrazione in

quanto la tecnologia garantisce una maggior trasparenza dei processi.

Potrebbe supportare anche i processi per garantire il Made in Italy e

rendere piú trasparente il mercato. Un altro settore cui si sta

applicando è la logistica".

"Ci sono poi altri settori come quello delle assicurazioni e dei media

che stanno studiando questa tecnologia per coglierne le opportunitá",ha

aggiunto.

Luciano Quarta, avvocato, Managing Partner, Quarta Rubini Marangella &

Partners, ha sottolineato che "si tratta di meccanismi e prodotti che

nascono per non essere regolamentati: svincolati da paletti e canali. La

loro connotazione inedita e la loro fluiditá impongono un occhio vigile

sulle loro applicazioni reali. Ma il diritto fa una fatica enorme a

inseguirli perchè mancano le definizioni per inquadrarli. Siamo in una

situazione di deficit sul piano delle definizioni. Manca per esempio una

definizione sul piano fiscale. Serve una definizione giuridica, valevole

sul piano fiscale, di criptovaluta".

Marco Coda, Cryptoasset Specialist Banca Sella, ha spiegato che

nell'ambito delle criptovalute "ciò che emerge è che i servizi

finanziari non sono disintermediati. Noi abbiamo avuto l'intuizione di

seguire le criptovalute dal 2015. Sembra passata una era geologica perchè

ogni anno ci sono nuovi trend tecnologici e di business. Bisogna studiare

costantemente e noi lo facciamo per dare risposte chiare ai clienti", ha

aggiunto.

Secondo Coda "tutti i servizi hanno bisogno di una serie nuovi player e

di servizi di intermediazione innovativi. C'è molto spazio per proporsi

come nuovi intermediari".

Nonostante il settore in Italia sia attivo "manca un quadro

regolamentare chiaro. Ciò non consente di approcciare il settore in modo

adeguato".

Infine Coda ritiene che per la blockchain serve "chiarezza e una

normativa uniforme. Sono temi da trattare a livello europeo in modo

uniforme per non far scappare le aziende".

lab

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2918:24 apr 2021

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April 29, 2021 12:25 ET (16:25 GMT)