MILANO (MF-DJ)--L'opas è andata a buon fine. Dal 12 agosto le azioni Coima Res non sono più quotate a Piazza Affari. L'operazione finalizzata al delisting si è chiusa con l'adesione del 98,2% e ora la società fondata da Manfredi Catella è passata sotto la guida di Qatar Holding ed è pronta a crescere sia attraverso conferimenti di asset, sia andando a fare shopping sul mercato.

Domanda. Catella, siete stati quotati in borsa sei anni, cosa vi ha spinto a uscire?

Risposta. Siamo stati la prima siiq arrivata a Piazza Affari dopo anni. In sede di ipo abbiamo annunciato cosa avremmo fatto e ci siamo concentrati nell'execution del piano. Tutti i nostri azionisti hanno raggiunto un risultato positivo, con una performance media dall'ipo al delisting pari a al 3% medio annuale e un premio del 38,5% rispetto al prezzo medio ponderato nei 12 mesi precedenti all'annuncio dell'opas.

D. Poi?

R. Abbiamo mostrato di saper fare quello che avevamo promesso: investire, vendere e generare performance, ma il contesto economico non consentiva di riallineare il prezzo delle azioni al Nav della società. E quindi siamo arrivati a un bivio.

D. Quale?

R. L'obiettivo sin dall'ipo era raggiungere le dimensioni dei peers europei attraverso aumenti di capitale che non abbiamo effettivamente perseguito, evitando potenziali diluizioni agli azionisti. Non ritenendo il contesto macroeconomico tale da consentire il riallineamento tra prezzo e Nav, l'alternativa è stata proseguire la crescita privatizzando la società, riallineando così prezzo e Nav.

D. Qual è l'assetto azionario di Coima Res post opas?

R. Per semplificare, Qatar Holding deterrà il 95% della società e Coima il 5%. La quota di soci che hanno scelto di rimanere azionisti non incassando i 10 euro ad azione offerti è al di sotto dell'1%.

D. E adesso?

R. La società si è trasformata in una sicaf e con Qatar Holding abbiamo condiviso un percorso di crescita attraverso aumenti di capitale e possibili apporti in natura.

D. Prevedete l'ingresso di nuovi azionisti?

R. Sicuramente potranno entrare altri soggetti nell'azionariato. Immaginiamo di avere al nostro fianco altri partner con obiettivi di investimento a lungo termine.

D. Cambierà la strategia di investimento?

R. Non al momento. Rimarremo concentrati su immobili terziari/ commerciali che garantiscano i massimi requisiti in termini di performance ambientali, localizzati in mercati caratterizzati da forte domanda. Resteremo orientati ad avere un portafoglio a reddito ma con la capacità di investire in trasformazione, generando dividendi.

D. Quali sono gli azionisti che avete in mente?

R. Credo si tratti di un prodotto di investimento ideale, in particolare in un contesto caratterizzato da maggiore inflazione, per fondi pensione, assicurazioni, family office o investment manager, non solo italiani ma anche stranieri.

D. Che mercato si aspetta?

R. Ci sono tre fattori che avranno un grande impatto sul mercato. Il primo è quello ambientale, che all'inizio non aveva un impatto sulle valutazioni ma che in futuro l'avrà, pensiamo ad esempio alla tassa sulle emissioni. Il secondo riguarda la domanda degli utilizzatori, che per motivi diversi sta cambiando. Il terzo è il fattore tecnologico, trasversale ai primi due.

D. Questi fattori cosa comportano?

R. Il prodotto immobiliare diventa più complesso e questo genera la necessità di competenze specialistiche e interdisciplinari. Sapersi concentrare su prodotti simili consentirà di avere un valore patrimoniale resiliente nel tempo e con maggiore attrattività per gli investitori. Possiamo diventare una piattaforma.

D. In che senso?

R. Il tema del consolidamento resta fondamentale e la nuova Coima Res potrebbe essere un consolidatore di perimetri. Una piattaforma alla quale altri proprietari, consapevoli di non avere tutti i requisiti per gestire prodotti complessi, potrebbero aderire.

D. Continuerete a puntare su Milano?

R. Principalmente sì, perché il mercato uffici lo fanno i conduttori. Ma a seconda della destinazione d'uso potrebbero esserci altri posti in Italia. Roma può avere una prospettiva positiva.

D. Investimenti esclusivamente in uffici?

R. All'inizio sì, ma non escludo che in futuro guarderemo ad altre asset class.

D. Qual è la potenza di fuoco di Coima Res post opas?

R. Abbiamo circa 100 milioni ma già allocati su una serie di progetti. Coima come sgr ha una potenza di fuoco importante, che tra raccolta e leva è di circa 1,5 miliardi oltre alla fase di raccolta in corso, che prevediamo raddoppierà i potenziali investimenti.

D. Come crescerà dimensionalmente la Res?

R. All'inizio potremmo consolidare perimetri di immobili che abbiamo già realizzato e che abbiano le caratteristiche di prodotto di cui ho parlato prima. Sarà una crescita iniziale «in house» di circa 1 miliardo.

D. E la campagna acquisti?

R. Partiremo con il fundraising già a settembre.

D. Quando prevedete il primo aumento di capitale?

R. Nel 2023.

red

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1608:29 ago 2022


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August 16, 2022 02:30 ET (06:30 GMT)