Commerzbank è impostata per chiudere l'anno in perdita, in un quadro in cui l'ampia svalutazione dei crediti a Wirecard -- società fallita di recente -- si aggiunge ai problemi del secondo istituto finanziario tedesco, tra cui le ricadute della crisi del Covid-19 e un vuoto di leadership.

L'outlook negativo per l'anno in corso segue un crollo del 21% dell'utile netto nel secondo trimestre. Si tratta di 220 milioni di euro per il periodo aprile-giugno contro un utile di 279 milioni di euro un anno fa.

"Gli effetti della pandemia di coronavirus e le attuali e difficili condizioni economiche non hanno allentato la morsa a oggi e continuano ad avere un impatto significativo sui nostri risultati della prima metà del 2020", ha reso noto la banca.

L'istituto, che vanta una storia lunga 150 anni e che è ancora parzialmente di proprietà dallo Stato a seguito del salvataggio avvenuto durante l'ultima crisi finanziaria, ha riferito che gli accantonamenti per perdite sui crediti nel trimestre ammontano a 469 milioni di euro, contro i 178 milioni di euro di un anno fa.

Di questi accantonamenti, circa 175 milioni sono stati destinati al singolo caso Wirecard , la società di pagamenti tedesca fallita a causa di uno scandalo sui conti.

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(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Cristina Carlevaro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com)