MILANO (MF-DJ)--Le cripto sono nate per distruggerla. E invece l'alta finanza si sta rivelando il più saldo alleato di bitcoin e derivati nella crisi.

Mentre le quotazioni degli asset digitali, scrive MF, crollavano sotto i colpi della Federal Reserve, nel primo trimestre del 2022 gli investimenti nelle startup di settore segnavano un record: 9,2 miliardi di dollari. Indice di grande fiducia nell'avvenire dell'economia digitale da parte delgi istituzionali, convinti che la fase attuale per le cripto sia una sorta di replica della bolla dotcom che travolse non solo società senza valore ma anche i colossi tecnologici del futuro come Amazon.

Giusta o sbagliata, la tesi è condivisa da molti protagonisti della finanza tradizionale e sembra mietere crescenti consensi. Ieri, per esempio, Goldman Sachs, Barclays e Commerzbank hanno partecipato al round fondativo di Elwood Technologies, assegnandole una valutazione di 500 milioni. Creata dal miliardario gestore di hedge fund, Alan Howard, la piattaforma fornisce ai grandi investitori dati di mercato e infrastrutture di investimento per il mercato delle valute digitali. Nelle stesse ore Nomura annunciava l'apertura di un cripto-desk da 100 persone per assistere i clienti e l'ex cripto-responsabile di Meta, David Marcus, lanciava una startup dedicata ai pagamenti via blockchain, Lightspark, finanziata da venture capital blasonati come a16z, Coatue e Ribbit. Di recente, ancora, il fondo di VC "italiano" con maggior proiezione internazionale, Exor Seeds, ha contribuito all'aumento di capitale da 350 milioni di Crusoe Energy, startup che mira a convertire i gas dell'industria petrolchimica in energia per i data center, così riducendo l'impatto ambientale dell'estrazione delle valute digitali.

red/lab

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1708:09 mag 2022


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May 17, 2022 02:09 ET (06:09 GMT)