MILANO (MF-DJ)--I titoli di Stato dell'Eurozona hanno scambiato nervosamente in una seduta volatile, proseguendo il trend delle ultime settimane, con il driver principale che resta l'incertezza sull'azione di politica monetaria della Banca Centrale Europea.
Nel frattempo, il Mef ha proseguito il collocamento del nuovo Btp Italia indicizzato in scadenza nel 2030.
La domanda da parte degli investitori retail nel secondo giorno di emissione è stata pari a 2.445.930.000 euro, per un totale di 74.415 contratti. La raccolta complessiva sfiora i 6 miliardi, a 5,97 mld euro.
Un accenno al Btp Italia lo ha riservato anche il presidente della Consob, Paolo Savona, nella sua relazione sul 2021. "Le emissioni di Btp indicizzati all'inflazione interna, come quella programmata per questa settimana, sono ben gradite dai risparmiatori perché proteggono per un lungo periodo il valore reale dell'investimento, testimoniando fiducia nella solidità del debito pubblico e ricevendo conferma, da parte delle autorità, della fondatezza dell'istanza protettiva qui caldeggiata", ha detto Savona, nel suo discorso all'incontro annuale a Milano con la comunità finanziaria.
Il tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito della 17esima emissione del Btp Italia è fissato all'1,6%. Il tasso definitivo sará stabilito con successiva comunicazione all'apertura della quarta giornata di emissione, nella mattinata di giovedì, e potrá essere confermato o rivisto al rialzo rispetto a quello oggi comunicato.
Sul mercato più ampio, "le incertezze sull'andamento dei tassi della Bce, sui reinvestimenti
flessibili del Pepp e sullo strumento anti-frammentazione della Bce
continuano a persistere, visibili anche nella performance degli spread",
commenta lo strategist dei tassi di Commerzbank Rainer Guntermann in una
nota.
Il fatto che i mercati si siano scrollati di dosso l'esito delle
elezioni legislative francesi, che ha portato il presidente Emmanuel
Macron a perdere la maggioranza assoluta, "suggerisce che la loro
preoccupazione per la stretta monetaria soppianta gli altri fattori",
affermano gli strategist dei tassi di Ing in una nota. "Il destino dei
rendimenti e degli spread sovrani è legato alla politica monetaria e, a
tale proposito, i commenti della Banca centrale europea dovrebbero
continuare a rivestire un'importanza sproporzionata nella definizione
dell'azione sui prezzi", scrivono gli strategist.
Per gli analisti di Unicredit Research, la volatilitá "probabilmente
rimarrá elevata oggi", avvertono gli esperti, sottolineando come il
rendimento del Bund a 10 anni resta nei pressi del massimo da gennaio
2014. Nell'ultimo mese, il rendimento nominale del Bund a 10 anni è
salito di 75 pb e quello a 10 anni è attualmente al livello piú alto
dalla fine del 2015. "È probabile che la retorica della Bce rimanga
aggressiva, esercitando un'ulteriore pressione di vendita sui titoli di
Stato, soprattutto attraverso un ulteriore aumento dei rendimenti reali",
continuano gli analisti, prevedendo che il tasso del decennale 10 anni
raggiunga il 2% nei prossimi mesi. "Verso la fine dell'anno, con
l'inflazione in rallentamento e l'attenzione della Bce rivolta di nuovo
alla crescita, prevediamo una ripresa, con il rendimento del Bund a 10
anni in calo all'1,75%", concludono da Unicredit Research.
lus
MF-DJ NEWS
2118:01 giu 2022
(END) Dow Jones Newswires
June 21, 2022 12:02 ET (16:02 GMT)