(Alliance News) - UniCredit Spa resta sotto osservazione a Piazza Affari per la possibile acquisizione di Commerzbank AG.
Come riporta Milano Finanza, secondo il presidente di Unipol Spa, Carlo Cimbri, questa operazione potrebbe generare valore poiché rappresenta un'integrazione strategica.
Durante gli incontri annuali del FMI e della Banca Mondiale, Cimbri ha sottolineato che tale aggregazione ha un "potenziale indubbio" e che tutte le operazioni di mercato, se ben condotte, beneficiano investitori, consumatori e la comunità in generale.
Per mitigare eventuali perdite legate a fluttuazioni di mercato nelle azioni Commerzbank, UniCredit ha chiesto a Jefferies, merchant bank americana, di coprire il rischio. La banca milanese ha acquisito il 9% di Commerzbank e detiene un ulteriore 11,5% in derivati, arrivando così al 21% di controllo potenziale.
Secondo un report di Jefferies, una fusione tra le due banche aumenterebbe sia l'utile per azione che il valore netto patrimoniale tangibile di UniCredit, con una distribuzione prevista di EUR8,6 miliardi per il 2025 e il 2026.
Le autorità di regolamentazione tedesche e la Banca Centrale Europea stanno analizzando il dossier, con una decisione finale prevista per gennaio del 2025.
Un'offerta pubblica volontaria richiederebbe un'alternativa in contanti se UniCredit detiene almeno il 5% delle azioni di Commerzbank nei sei mesi precedenti l'offerta.
Jefferies ipotizza tre possibili scenari per il prezzo dell'offerta: EUR16,5, EUR18 ed EUR19 per azione, con premi di acquisizione, rispettivamente, del 30%, 40% e 50% rispetto al valore iniziale delle azioni di Commerzbank.
Jefferies stima che una fusione possa produrre sinergie di costo pari al 25% della base costi di Commerzbank in Germania, con risparmi di circa EUR1,3 miliardi e costi di ristrutturazione per EUR2,5 miliardi.
UniCredit punta a mantenere un livello di capitale CET 1 del 12,7% dopo la fusione, permettendo una distribuzione di capitale fino al 90% nel 2027, con pagamenti totali stimati di circa EUR11 miliardi.
Tuttavia, un aumento dei requisiti di capitale o una maggiore componente in contanti potrebbero influenzare queste distribuzioni.
Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter
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