Le azioni australiane hanno registrato il calo più marcato in tre mesi mercoledì, in un contesto di ampio sell-off, mentre i dati sull'inflazione degli Stati Uniti, più caldi del previsto, hanno fatto crollare le speranze che la Federal Reserve rallenti i suoi aggressivi rialzi dei tassi d'interesse nei prossimi mesi.

L'indice S&P/ASX 200 è sceso fino al 2,8% alle 0016 GMT, registrando il calo maggiore dal 14 giugno, dopo quattro sessioni di guadagni consecutivi.

I dati sui prezzi al consumo degli Stati Uniti sono aumentati inaspettatamente ad agosto, a causa dell'aumento dei costi degli affitti e dell'assistenza sanitaria, incoraggiando la Fed ad effettuare un terzo rialzo dei tassi di 75 punti base la prossima settimana per frenare l'inflazione, che supera l'obiettivo della banca centrale del 2%.

I minatori hanno guidato le perdite, con un calo del 2,8%, con BHP in ribasso dell'1,7% e Fortescue Metals in calo del 5,2% nel suo calo più netto in più di una settimana.

Rio Tinto ha perso quasi il 3%, dopo aver annunciato un'alleanza con il suo principale cliente China Baowu Steel Group per lo sviluppo di un progetto di minerale di ferro nell'Australia Occidentale, in mezzo a legami difficili tra Australia e Cina.

I titoli energetici locali hanno perso l'1,4% a causa del calo dei prezzi del petrolio, con le major del petrolio e del gas Woodside Energy e Santos che hanno perso rispettivamente l'1% e l'1,6%.

I titoli finanziari sono scesi fino al 2,5%, con le 'Big Four' che hanno perso l'1,7%-2,7%.

I titoli tecnologici hanno seguito i loro colleghi di Wall Street e sono scesi di quasi il 4%, registrando il calo maggiore dal 29 agosto.

Le azioni di Block Inc, quotate all'ASX, sono scese del 5,6%, mentre Computershare è salita dello 0,4% ed è stato l'unico titolo dell'ASX 200 a salire.

La debolezza dei prezzi dei lingotti ha trascinato le azioni dell'oro al ribasso del 4,4%, rendendo il sottoindice il principale perdente percentuale del benchmark.

Il principale minatore d'oro del Paese, Newcrest Mining, è scivolato del 3,5%.

In Nuova Zelanda, l'indice benchmark S&P/NZX 50 è sceso dell'1,3% a 11.610,05.