ROMA (MF-DJ)--Serve un asse Roma-Berlino per gestire le crisi bancarie non sistemiche. E' quanto scrivono il presidente dell'Associazione bancaria italiana (Abi) Antonio Patuelli e il direttore generale Giovanni Sabatini in un intervento sul Sole 24 Ore.

Secondo l'Abi, "la coesistenza di un quadro comune di risoluzione con una pluralità di regimi nazionali potrebbe determinare disfunzionalità ed esiti inefficienti, costosi ed eterogenei, con conseguenti anche gravi impatti economici".

Le linee fondamentali della proposta comune dell'Abi e delle Associazioni Bancarie tedesche sono: garantire agli Schemi di Garanzia dei Depositi (DGS) nazionali un ruolo più attivo nella prevenzione e gestione delle crisi bancarie; allineare coerentemente il quadro normativo sugli aiuti di Stato al nuovo regime introdotto dalla Direttiva BRRD e dal Regolamento in tema di risoluzione delle banche (SRMR), attraverso una revisione della "Comunicazione della Commissione Europea sugli aiuti di Stato al settore finanziario" (2013), per eliminare gli ostacoli che derivano dallo scarso allineamento di questi atti, anche in conseguenza della sentenza definitiva "Tercas" della Corte di Giustizia Europea; perseguire un livello almeno minimo di armonizzazione delle procedure nazionali di insolvenza per le banche, per evitare che creditori e depositanti possano essere trattati in modo difforme in ambito europeo, alimentando la frammentazione finanziaria e amplificando problemi di disallineamento competitivo.

Importanti convergenze sono state individuate sulla necessità di implementazione «intelligente e proporzionata» delle nuove regole del Comitato di Basilea (Basilea 3+) che riduca ulteriori assorbimenti patrimoniali per le banche europee che altrimenti ridurrebbero la capacità di sostenere le imprese nella ripresa e la competitività internazionale. Ci sarebbe anche la necessità di una maggiore proporzionalità del quadro regolamentare europeo e di un terreno competitivo livellato tra settore bancario e soggetti che, pur non essendo riconosciuti come banche, erogano servizi quasi bancari: occorre applicare il principio «stesse attività, stessi rischi, stesse regole».

"Queste nuove importanti convergenze fra le Associazioni bancarie italiana e tedesche rappresentano importanti germogli di una nuova fase di politiche istituzionali dell'Unione Europea sulle tematiche bancarie che è opportuno maturino con una nuova costruttività lungimirante per iniziativa, insieme, innanzitutto dei principali paesi fondatori della Ue, Francia, Germania e Italia", conclude il vertice dell'Abi.

pev

(END) Dow Jones Newswires

October 15, 2021 03:22 ET (07:22 GMT)