Eni lancia programma accesso al credito per migliorare profilo Esg imprese
24 marzo 2023 alle 11:23
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(Giancarlo Navach, editing Sabina Suzzi)
MILANO (Reuters) - Eni, in collaborazione con alcuni istituti bancari, ha deciso di lanciare un programma innovativo di filiera per offrire alle imprese della propria supply chain l'opportunità di ottimizzare la gestione della propria liquidità, incentivando il miglioramento del profilo Esg.
Secondo quanto si legge in un comunicato, grazie alla collaborazione con Crédit Agricole e UniCredit per le attività finanziarie, i fornitori di Eni avranno un'ulteriore possibilità di accesso al credito semplice e veloce, beneficiando di condizioni economiche favorevoli.
In qualità di controparti bancarie (funders) selezionate da Eni per questo programma Crédit Agricole e UniCredit hanno avviato il processo per definire le modalità operative, aggiunge il comunicato.
Crédit Agricole S.A. è uno dei principali gruppi bancari europei ed è il principale finanziatore dell'economia francese. Il Prodotto Bancario Netto si suddivide per attività come segue: - retail banking (30,1%): attività in Francia (Crédit Lyonnais) e all'estero. Inoltre, il Gruppo è presente in Francia attraverso le sue 39 reti regionali di filiali (che ne fanno la più grande rete bancaria francese); - finanza, investimenti e market banking (30,1%): attività di finanziamento bancario standard e specializzato (finanziamenti per acquisizioni, progetti, attività aeronautiche e marittime, ecc.), operazioni azionarie, consulenza in fusioni e acquisizioni, capitale di investimento, ecc; - gestione patrimoniale, assicurazione e private banking (25,9%); - servizi finanziari specializzati (13,9%): prestito al consumo, leasing e factoring (n. 1 in Francia). Alla fine del 2023, Crédit Agricole S.A. gestiva 835 miliardi di euro di depositi correnti e 516,3 miliardi di euro di crediti correnti. La NBP è distribuita geograficamente come segue: Francia (46%), Italia (20%), Unione Europea (14,3%), Europa (7,2%), Nord America (6%), Giappone (1,3%), Asia e Oceania (3,5%), Africa e Medio Oriente (1,3%), America Centrale e Sud America (0,4%).