Credit Suisse ha ridotto i rischi del gruppo dopo che la divisione di brokerage ha perso miliardi in seguito al crollo di Archegos, mentre la divisione di asset management tentava di recuperare investimenti dei clienti per circa 10 miliardi di dollari legati a Greensill.

Questi scandali hanno innescato una serie di licenziamenti, cambiamenti nel management e istruttorie dei regolatori, oltre a una revisione della strategia che, secondo il presidente Antonio Horta-Osorio, renderà prioritario un cambiamento culturale e del rischio.

Tra le figure di alto profilo che hanno pagato il prezzo dei recenti scandali, Lara Warner, ex chief risk and compliance Officer, sostituita ad interim da Thomas Grotzer e da Joachim Oechslin, rispettivamente a capo della compliance e del rischio.

Credit Suisse ha detto che Oechslin - che ha già ricoperto il ruolo di chief risk officer durante i mandati dei precedenti Ceo Brady Dougan e Tidjane Thiam, tra il 2014 e il 2019 - riprenderà il suo ruolo di consigliere strategico al Ceo in seguito all'arrivo di Wildermuth.

Wildermuth, veterano di Goldman Sachs dopo 24 anni nel gruppo, è stato nominato vice chief risk officer del gigante statunitense nel 2015 e ne è un partner dal 2010.

Wildermuth assumerà il suo ruolo al più tardi l'1 febbraio 2022, secondo quanto comunicato dalla banca svizzera, e lavorerà presso la sede centrale di Zurigo.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)