ZURIGO (awp/ats/ans) - Doveva essere una comunicazione per rassicurare i dipendenti e gli investitori, invitati a non confondere i tonfi del titolo in Borsa con "la forte base di capitale e posizione di liquidità" della banca. Ma il messaggio interno del ceo del Credit Suisse, Ulrich Körner, venerdì scorso, il secondo in due settimane, ha prodotto l'effetto contrario.

L'ammissione che la banca sta vivendo un "momento critico", con la promessa di aggiornamenti periodici fino all'annuncio del nuovo piano strategico, ha infatti alimentato la diffidenza verso un istituto ferito da perdite miliardarie e gravi scandali, come quelli di Archegos e Greensill.

Alla Borsa di Zurigo le azioni sono arrivate a perdere fino all'11,5%, per poi recuperare terreno e limitare il calo allo 0,9%, a 3,94 franchi, mentre le assicurazioni contro un default del debito (cds) sono salite ai massimi di sempre. Non ha certamente giovato il rinvio al quarto trimestre, causa volatilità dei mercati, dell'aumento di capitale del fondo Credit Suisse Real Estate Fund Green Property. Dall'inizio del 2022 la capitalizzazione del gigante elvetico si è liquefatta da 30 a 10 miliardi di franchi.

Körner, in sella dallo scorso luglio, sta lavorando alla revisione delle strategie della banca, che verrà resa nota il 27 ottobre in occasione dei risultati del terzo trimestre. Il mercato si aspetta una drastica cura dimagrante, con cessione di asset, uscita da rami di attività ad alto rischio, revisione dei business e riduzione di migliaia di dipendenti. L'obiettivo è ridurre, nel medio termine, i costi a 15,5 miliardi di franchi, dai 19 miliardi del 2021, e ripartire con una banca meno rischiosa.

Ma il mercato teme anche l'annuncio di un aumento di capitale con cui finanziare la ristrutturazione. Gli analisti di Deutsche Bank e Kwb, hanno ipotizzato 4 miliardi di franchi nonostante una posizione patrimoniale che al 30 giugno scorso si trovava ancora al 13,5%, perfettamente in linea con il target del 13-14% fissato per il 2022 e ben al di sopra del 10% richiesto dalle autorità elvetiche.

Acquistare ora azioni Credit Suisse "è solo per i coraggiosi", hanno avvertito gli analisti di Citi, che si attendono un aumento di capitale "altamente diluitivo" in un report il cui titolo ("Questo non è il 2008...") vuole però marcare le distanze da Lehman Brothers. Credit Suisse è "too big to fail" segnalano gli analisti di SwissQuote secondo cui, se Körner non ce la dovesse fare, il gruppo elevetico sarà rilevato da un concorrente o salvato dal Consiglio federale.