Lo ha comunicato l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) del Paese, che ha aggiunto che c'è ancora del lavoro da fare.

Le banche svizzere di importanza sistemica devono dimostrare le modalità con cui puntano a rimettersi in piedi nell'eventualità di un'emergenza, o come possono essere ristrutturate o liquidate senza ostacoli mantenendo le funzioni di importanza sistemica in Svizzera.

Questo processo rientra tra le disposizioni denominate "too big to fail" che puntano a ridurre i rischi per il sistema finanziario del Paese e a evitare la necessità di salvataggi finanziati dai contribuenti.

La Finma ha giudicato i piani di ripresa e i piani emergenziali di Ubs e Credit Suisse adeguati, ma ha scritto che, nel caso di entrambi gli istituti "le misure preparatorie non sono del tutto adeguate".

"La Finma continua a giudicare efficaci i piani di emergenza svizzeri delle banche di importanza sistemica Ubs e Credit Suisse, sebbene l'approvazione di Ubs rimanga soggetta alla clausola di una continua riduzione di alcune interdipendenze finanziarie all'interno del gruppo secondo le tempistiche concordate" ha scritto in un comunicato l'ente.

La Finma ha detto che per raggiungere la risolubilità globale "i requisiti regolamentari e di vigilanza devono ancora essere sviluppati o ultimati da parte delle autorità, in particolare nell'area liquidità".

Per la prima volta l'autorità che vigila sull'industria finanziaria ha aggiunto che anche tutti gli istituti di importanza sistemica svizzeri -- Post Finance, Raiffeisen e Zuercher Kantonalbank -- hanno strategie di risoluzione credibili.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)