MILANO (MF-DJ)--L'imprenditore francese Denis Dumont, azionista del Creval con oltre il 6%, prende per la prima volta una posizione ufficiale sull'Opa del Credit Agricole Italia lanciata a 10,5 euro per azione. Dumont, tramite la holding Dgfd, offre sostegno al management dell'istituto lombardo e invita la banca francese ad alzare il prezzo affermando che, diversamente, percorrerà tutte le strade alternative possibili.

Più nel dettaglio "Dgfd coerentemente con la propria politica di investimento e la propria visione e valori, da un lato invita l'offerente a rivedere il prezzo d'offerta coerentemente con il valore della banca e all'altro lato, in caso di mancata revisione dell'offerta e di mancato successo dell'Opa, non esclude di intraprendere tutte le piú opportune azioni finalizzate a dare stabilitá all'azionariato e a sostenere l'indipendenza assoluta di Creval, oggi piú che mai una Public Company, e consentirle di cogliere, senza ostacoli, nuove ed ulteriori opportunitá di crescita, a beneficio di tutti i dipendenti, i clienti, gli azionisti ed i territori dove opera", si legge in una comunicazione diffusa.

"La Dgfd non è contraria a operazioni di M&A" - specifica Dumont - "e ben conosce la serietá e la qualitá della casa madre dell'attuale offerente, che auspicabilmente dovrebbe però rispecchiarne i valori e lo stile indiscusso. Un'operazione di offerta pubblica di acquisto è e rimane un'ipotesi di trasformazione dell'azionariato del Creval, ipotesi che il mercato sembra accogliere positivamente come prospettiva strategica di crescita, ma che respinge fermamente - anche nel solco delle fairness opinion di Banche d'affari di standing internazionale - ritenendo che il prezzo offerto non sia adeguato al valore attuale e prospettico del Creval. L'offerta proposta appare superata anche dal nuovo contesto macroeconomico che si sta delineando, e che ha giá generato, dal momento dell'annuncio dell'Opa, un significativo apprezzamento delle valutazioni azionarie del settore bancario. A ciò si aggiunge la variabile straordinaria delle Dta, che grazie alla legge di Bilancio approvata alla fine dello scorso anno, determina in caso di fusione un immediato e notevole valore aggiunto, di cui il Credit Agricole beneficerebbe ampiamente rispetto al lancio dell'offerta", prosegue in una lunga comunicazione.

"Oggi ancora di piú si ritiene che la grande credibilitá del top management, la crescita della squadra manageriale, il rinnovato impegno di tutti i dipendenti, la loro qualitá ed il loro senso di coinvolgimento in un progetto forte e fondato su un piano industriale che ha giá portato risultati importanti, rappresentino i principali pilastri per raggiungere gli obiettivi di ulteriore crescita, anche in un'ipotesi stand alone qualora l'OPA non andasse a buon fine per la mancanza di una revisione del prezzo che rispecchi il reale valore della banca e consenta l'equa attribuzione dei benefici relativi all'operazione di Merger anche agli attuali soci del Credito Valtellinese. Al di lá del valore intrinseco di Creval in un'ottica dinamica di generazione valore, sono tangibili e facilmente quantificabili i benefici che possono derivare oltre che per gli attuali azionisti, su base stand alone, anche all'offerente in caso di buon esito dell'Opa in funzione del cospicuo eccesso di capitale, soprattutto quando si considera il piú recente orientamento del regolatore riguardo la scadenza di settembre per la rimozione delle limitazioni alla distribuzione di dividendi".

La holding a trazione francese fa quindi alcune valutazioni in termini di governance. "A pochi giorni dall'assemblea chiamata tra l'altro a rinnovare il Cda, l'azionista Dgfd che si è reso promotore come nell'ottobre 2018 di una lista nell'interesse di tutti i soci per dare continuità e stabilità alla governance del Credito Valtellinese, tiene a puntualizzare alcuni punti fondamentali anche alla luce dell'Offerta Pubblica di Acquisto lanciata da Credit Agricole Italia", prosegue.

"La Governance di cui Dgfd si è resa promotrice e che ha trovato il sostegno della grande maggioranza degli azionisti, ha segnato un passaggio fondamentale per il rinnovamento culturale e del modello di gestione di Creval. Il cambio senza esitazioni della squadra manageriale, con l'ingresso di Luigi Lovaglio, una figura di grande esperienza nel settore bancario a livello internazionale, dotato di spirito imprenditoriale e carisma e di una profonda conoscenza di tutte le dinamiche di una banca commerciale come il Creval, ha reso possibile non solo i risultati oggetto dell'unanime apprezzamento di tutti gli analisti di standing internazionale, ma soprattutto la creazione di un nuovo modo di fare banca. Creval non solo si è dimostrata resiliente al quadro economico fortemente impattato dalla crisi pandemica, ma è ora anche pronta ad incamminarsi in nuovi percorsi di crescita sostenibile. La nuova gestione del Creval ha creato e continua a creare valore per tutti gli stakeholder. Creval è oggi una banca trasformata: tra le più solide in Europa, con una qualità del credito ottimale e un core business fortemente migliorato e più profittevole. In sintesi, una banca pronta a nuove sfide ed il cui valore non solo economico ha attratto il fortissimo interesse del Terzo Gruppo Bancario Europeo".

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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1215:00 apr 2021

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April 12, 2021 09:01 ET (13:01 GMT)