(Alliance News) - Martedì, a metà seduta, Piazza Affari ha virato al ribasso dopo i guadagni dell'inizio della sessione, per fluttuare in area 24.540 e arrestando un rally di sette giorni. Nella sessione precedente l'indice delle bluechip milanese ha infatti toccato il massimo di oltre cinque mesi, con le sale trading che proseguono nel ponderare quelle che potranno essere le prospettive di politica monetaria da parte della BCE e della Fed.

Proprio su Eccles Building, sul FedWatch Tool della piattaforma CME Group - utilizzando i future anche in base anche all'effettivo tasso dei federal funds o EFFR - l'aumento del tasso principale per la riunione del 14 dicembre ha una probabilità prezzata all'81% sull'intervallo superiore compreso fra 425/450 bps. Il 19% invece ha la probabilità di un aumento nell'area 450/475 bps.

Dalla Federal Reserve arrivano tuttavia indicazioni non univoche, con alcuni membri che parlano di possibile rallentamento della stretta monetaria, ma che allo stesso tempo aggiungono che c'è ancora molta strada da fare nella lotta contro l'inflazione.

Sul fronte macro, l'Eurozona ha registrato un deficit commerciale nel mese di settembre rispetto al surplus dello stesso mese dell'anno scorso, come reso noto dall'Eurostat martedì. La prima stima per le esportazioni di beni dell'area dell'euro verso il resto del Mondo a settembre è di EUR259,6 miliardi, con un aumento del 24% rispetto a settembre del 2021, quando erano pari a EUR210,1 miliardi. Le importazioni dal resto del Mondo si sono attestate a EUR294,0 miliardi, in aumento del 45% rispetto a EUR203,4 miliardi di settembre del 2021.

Il FTSE Mib cede quindi lo 0,2% a 24.545,39, con massimo di giornata a 24.719,80 e minimo a 24.507,03.

Fra i segmenti minori, il Mid-Cap è in rosso dello 0,9% a 39.860,91, lo Small-Cap sta cedendo lo 0,3% a 28.082,16 e l'Italia Growth è in verde dello 0,1% a 9.370,54.

Il FTSE 100 di Londra è poco sopra la parità, il CAC 40 di Parigi sale dello 0,3%, mentre in quel di Francoforte il DAX 40 arretra dello 0,2%.

Nel segmento delle bluechip Saipem si prende la vetta del listino, portandosi avanti del 3,4%. La company ha comunicato martedì di essersi aggiudicata nuovi contratti di perforazione offshore, tre in Medio Oriente e due in Africa Occidentale, per un valore complessivo di circa USD800 milioni, da considerarsi al netto dei costi di leasing delle navi utilizzate per i lavori.

Sale ancora Leonardo, che replica all'attivo delle vigilia marcando un verde del 2,6%. Sul titolo si segnala che Balyasny Europe Asset Management ha alzato la posizione corta all'1,04% dallo 0,8%.

Gli acquisti portano sui quartieri alti anche Tenaris, che si apprezza dell'1,7%, portando l'attivo da inizio anno a varcare la soglia del 75%.

Sul lato dei "cattivi", Nexi stacca tutti, contraendosi in doppia cifra oltre il 10%. Intesa Sanpaolo ha comunicato di aver ceduto nella ntote 67 milioni di azioni di Nexi Spa messe sul mercato ieri sera. Le azioni - pari al 5,1% del capitale di Nexi e all'intera quota di Intesa nella paytech - sono state vendute a EUR8,7 ciascuna attraverso un accelerated bookbuilding, per un controvalore complessivo di EUR584 milioni.

Il gruppo bancario torinese, invece, marca un rosso dell'1,1% dopo il verde della vigilia con l'1,2%.

Sul segmento cadetto, fa la parte del leone Banca popolare di Sondrio, avanti del 4,5% a quota EUR3,74, su cui si registra che Jefferies ha portato il fair value a EUR5,00 dal precedente EUR3,90.

Seco scambia invece avanti del 2,0%, con JPMorgan Asset Management che riduce la propria esposizione short sul titolo all'1,5% dall'1,62% precedente.

GVS si porta invece avanti dello 0,9%, posizionandosi per la sua terza seduta da concludere sul lato dei rialzisti. Nelle precedenti due sessioni le azioni hanno raccolto un cumulato di oltre il 22%.

Sullo SmallCap, Exprivia sta raccogliendo il 6,1%. La company ha comunicato lunedì di aver chiuso i primi nove mesi con ricavi in aumento del 6,7% su base annua, a EUR133,5 milioni da EUR125 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

FullSix sale invece del 4,3%, al rimbalzo dopo due sedute in rosso in cui ha sommato un passivo di quasi il 9%.

Eurotech - in denaro dello 0,4% - ha comunicato lunedì di aver chiuso i primi nove mesi con ricavi di EUR59,8 milioni, in aumento del 36% rispetto a EUR44,0 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Il primo margine è migliorato a EUR26,8 milioni da EUR20,8 milioni mentre l'Ebitda è tornato positivo per EUR500.000 dal rosso operativo lordo di EUR3,1 milioni di un anno prima.

Aeffe cede invece il 4,3%, in scia al rosso della vigilia con l'1,2%.

Fra le PMI, Datrix avanza sfiorando il 12% e portando l'attivo su base settimanale oltre il 24%.

Arterra Bioscience segna invece un più 5,5% con settimanale vicino al 10% di attivo.

Con il segno meno, chiude il listino CrowdFundme, sotto del 4,9%, non distante da Imvest che cede il 4,4%, quest'ultimo oggetto di profit taking dopo tre sedute in verde.

A New York, il Dow ha chiuso lunedì in calo dello 0,6% a 33.536,70, il Nasdaq ha perso l'1,1% a 11.196,22 mentre l'S&P 500 ha ceduto lo 0,9% a 3.957,25.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0432 contro USD1,0340 di lunedì in chiusura azionaria europea. La sterlina scambia a USD1,1875 da USD1,1730 di lunedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD92,43 al barile da USD94,52 al barile di lunedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.776,87 l'oncia da USD1.770,70 l'oncia di lunedì in chiusura.

Nel calendario economico di martedì, dagli USA, alle 1430 CET usciranno l'indice dei principali prezzi di produzione.

Di Maurizio Carta; mauriziocarta@alliancenews.com

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