MILANO (MF-DJ)--Lo studio Zadotti ha assistito Ecologia Viterbo e Pontina Ambiente nel procedimento tributario davanti alla Commissione Tributaria Regionale del Lazio per la vicenda dell'ecotassa.

Il Tributo, spiega una nota, venne istituito nel 1995 con l'obiettivo di limitare, fino a cessare completamente, lo smaltimento dei rifiuti in discarica per favoreggiare cosi' l'adozione di soluzioni alternative, quale ad esempio il riciclaggio.

L'ecotassa, nonostante fosse destinata a gravare sui produttori/conferitori di rifiuti, e' stata pero storicamente posta a carico dei gestori degli impianti attraverso "l'obbligo di rivalsa, ovvero l'addebito del tributo nella fattura emessa per lo smaltimento, si tratta quindi di un sistema affine a quello ideato per l'Iva, che in teoria non doveva presentare particolari difficolta' di attuazione.

Nel 2005 i gestori degli impianti si sono rivolti alle Commissioni Tributarie per richiedere l'annullamento delle sanzioni nei casi in cui i ritardi erano causati dall'inadempimento dei conferitori, lamentando di fatto che la norma indirizzata ai produttori/conferitori dei rifiuti, nella realta' produceva effetti solo nei confronti dei gestori delle discariche.

La questione e' stata portata nel 2007 anche all'attenzione della Corte di Giustizia Europea con rinvio pregiudiziale disposto dalla CTP di Roma nell'ambito del giudizio introdotto dalla stessa Pontina Ambiente per l'annualita' 2004. Da quel momento l'iter e' stato sempre favorevole fino ad arrivare al 2019, anno di intervento della Cassazione.

Ora i giudici dell'ottava sezione della Commissione Tributaria Regionale del Lazio, attraverso l'esame dei motivi di appello ed un raffronto tra la norma interna e le direttive comunitarie, chiarite nella sentenza europea del 2010, verificato nel merito l'inadempimento dei comuni, hanno concluso per la totale assenza delle garanzie poste quali condizione di legittimita' della norma interna relativa all'ecotassa, giudicata non conforme ai principi comunitari e dunque suscettibile di disapplicazione: le sentenze di primo grado sono state riformate e gli atti di irrogazione di sanzioni annullati, con la conseguente condanna della regione Lazio al pagamento delle spese di giudizio.

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February 01, 2022 11:43 ET (16:43 GMT)