LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio salgono a 68 dollari al barile, ai massimi dell'ultimo mese, supportati da un'interruzione delle esportazioni libiche e dalle aspettative di un calo nelle scorte Usa, benché la crescita dei casi di Covid in Asia abbia limitato i guadagni.

La Libia ha invocato il principio internazionale della forza maggiore per le esportazioni dal porto di Hariga e ha reso noto che la misura potrebbe essere estesa ad altri stabilimenti.

Ci si attende che le scorte di greggio Usa calino di 2,9 milioni di barili nel report settimanale.

Alle 11,05 il Brent è in rialzo dell'1,48% a 68,02 dollari a barile, ai massimi dal 18 marzo. I futures sul greggio Usa scambiano a 64,21 dollari a barile in rialzo dello 0,83%.

I casi mondiali di coronavirus hanno superato i 141 milioni, e un picco di infezioni in India, il terzo maggiore importatore di petrolio al mondo, ha colpito l'ottimismo circa una ripresa stabile della domanda.

Il prezzo del greggio è stato comunque sostenuto da un dollaro debole, che rende l'acquisto di petrolio più conveniente per i titolari di altre valute.

Il Brent si è ripreso dai minimi storici dello scorso anno, aiutato da una parziale ripresa della domanda e da notevoli tagli alla produzione operati dall'Opec+, il gruppo che comprende i paesi Opec e i loro alleati.

Nel corso della giornata l'attenzione sarà rivolta al dato sulle scorte Usa pubblicato dall'American Petroleum Institute (Api), atteso per le 22,30 italiane.

L'Opec+ si incontrerà il 28 aprile per considerare ulteriori ritocchi al suo accordo sulle scorte.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)