La carenza di componenti e di capacità di trasporto ha comportato interruzioni della produzione ed un aumento dei costi, secondo quanto si legge in un comunicato Volvo.

Il gruppo ha anche comunicato di attendersi ulteriori rallentamenti ed interruzioni, sia nella produzione di camion che in altri settori del gruppo.

Malgrado siano in netta ripresa, le vendite del gruppo, come pure gli utili "adjusted", rimangono al di sotto dei livelli pre pandemici.

Jp Morgan ha detto che Volvo ha prodotto una "serie di risultati positivi", malgrado i problemi alla produzione.

"Nonostante la visibilità limitata nella catena degli approvvigionamenti, e la carenza di chip che pesa ancora sul settore nel secondo semestre del 2021, prevediamo che le aspettative si muovano in leggero rialzo", si legge in una nota della banca d'affari.

Volvo, che è in competizione con le tedesche Daimler e Traton, ha detto che gli ordini per i suoi camion, inclusi brand come Mack e Renault, sono calati del 4% rispetto all'anno precedente.

Secondo l'azienda svedese, le immatricolazioni nel mercato europeo dei camion aumenteranno a 280.000 veicoli nel 2021 e a 300.000 nel 2022. Per il mercato statunitense le attese invece parlano di 270.000 veicoli quest'anno e 300.000 nel 2022.

In precedenza, Volvo aveva stimato che le immatricolazioni sia in Europa che negli Stati Uniti avrebbero raggiunto 290.000 veicoli.

Gli utili operativi adjusted per il gruppo, che produce anche apparecchiature per le costruzioni, autobus e motori, sono saliti a 9,40 miliardi di corone svedesi (1,09 miliardi di dollari) dai 7,22 miliardi di un anno fa, superando le attese degli analisti, che prevedevano 8,87 miliardi.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)