Pubblicati alla fine della scorsa settimana, i risultati annuali di Dassault Systèmes hanno ricevuto un'accoglienza contrastante da parte del mercato. Va detto che un effetto cambio sfavorevole sta penalizzando la crescita del fatturato, mentre l'inflazione in tutti i settori di spesa sta pesando sui margini.

Su base consolidata, il free cash flow è passato da 1,3 a 1,4 miliardi di euro rispetto allo scorso anno. Su base diluita per azione, questo utile di cassa è passato da 1 a 1,1 euro. Non vi è alcuna discrepanza tra l'utile di cassa e l'utile contabile; i due sono facilmente conciliabili.

L'utile di cassa, tuttavia, fornisce una misura più accurata della reale capacità di guadagno di Dassault, in quanto l'utile contabile è gravato da ammortamenti — una voce non monetaria — che sono superiori alle spese in conto capitale.

Facendo un ulteriore passo indietro, nell'ultimo decennio Dassault Systèmes ha triplicato il proprio utile di cassa, passando da 450 milioni a 1,4 miliardi di euro, con un tasso di crescita annualizzato del 12%. Si tratta di un tasso ancora leggermente superiore al tasso di crescita annualizzato delle vendite, pari al 10% nel periodo.

Questo ritmo dovrà essere mantenuto — e anche significativamente migliorato — se il management intende raddoppiare nuovamente gli utili entro il 2028, poiché nel 2023 la crescita del fatturato è stata "solo" del 5% a tassi di cambio correnti, rispetto al 9% a tassi di cambio costanti. Questo spiega senza dubbio la recente correzione.

Dassault Systèmes rimane molto ben finanziata e potrebbe migliorare significativamente la sua redditività aumentando il proprio livello di indebitamento. Ciò non toglie che il gruppo si trovi in un'ottima posizione per effettuare ulteriori acquisizioni, di cui avrà sicuramente bisogno per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di crescita dei prossimi cinque anni.