MILANO (MF-DJ)--Palazzi storici in stile liberty nel cuore della Toscana. L'ultimo complesso termale messo in vendita recentemente è stato lo stabilimento di Montecatini. E anche questa volta tra i pretendenti ci sarebbero diversi gruppi esteri pronti ad aggiudicarsi un'altra delle terme più belle d'Italia.

Tra gli asset della struttura che, scrive Milano Finanza, vanta 700 anni di storia e che oggi è detenuta per il 64,3% dalla regione Toscana (il restante 35,7% è dal comune di Montecatini), spuntano le Leopoldine, con lo scavo delle piscine progettate dall'archistar Massimiliano Fuksas, ma mai completata, che da sole valgono oltre 7,5 milioni. Oltre alle Terme Excelsior, con una stima di poco meno di 6 milioni o ancora le Terme La Salute (5,7 milioni) e se si sommano tutti i beni delle Terme di Montecatini in cerca di acquirente la cifra supera abbondantemente i 100 milioni. Asset che fanno gola. Se la pandemia ha rallentato le operazioni, visto che quello pubblicato dalle Terme di Montecatini è il secondo bando diffuso dalla società e include la possibilità di fare offerte condizionate a eventi futuri (oltre a quelle vincolanti), è altrettanto evidente che gli investitori esteri, ragionando in un'ottica di medio-lungo termine, potrebbero approfittare proprio della crisi economica innescata dal Covid per stringere ancor di più la presa sulle strutture termali italiane.

Tra i pretendenti per Montecatini viene accreditato il gruppo inglese Guild Living, che mettendo insieme competenze e settori (immobiliare, design e wellness) sarebbe pronto a creare in Toscana una cittadella high tech della salute, simile ai progetti che sta già realizzando in Inghilterra, a Bath e a Epsom. Il quadro sarà più chiaro a fine marzo, quando dovranno essere consegnate le offerte, ma Guild Living non sarebbe l'unico gruppo estero pronto a farsi avanti per il complesso toscano. Anche Terme di Saturnia aveva sviluppato un progetto per Montecatini e probabilmente concorrerà al bando con un investitore istituzionale. Del resto, guardando alle vendite realizzate negli ultimi due anni nel settore, è evidente che l'appetito per le terme italiane è internazionali, e arriva trasversalmente da diversi Paesi, come i fondi d'investimento americani. Anche se finora sono stati soprattutto i russi a rubare la scena. Ad aprire le danze è stato, nel 2018, il fondo Usa York con Feidos, che ha acquistato dalla famiglia Manuli il complesso delle Terme di Saturnia, fondato nel 1919, per circa 40 milioni. Oggi da Saturnia è partito il progetto La Via del Benessere con l'acquisizione, lo sviluppo o la gestione di altri complessi. Un piano guidato operativamente da un manager con un forte track record, Enzo Casati, ex top manager Campari e già numero uno di StarHotels.

red/lab

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2208:56 feb 2021

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February 22, 2021 03:00 ET (08:00 GMT)