MILANO (MF-DJ)--La ricchezza dei Paperoni di borsa viaggia sul treno della dolce vita. Il boom nei listini dei titoli della moda, del lusso e, più in generale, dello stile di vita italiano nel mondo ha fatto lievitare le consistenze azionarie dei grandi imprenditori del made in Italy, in patria come all'estero. La tradizionale classifica ferragostana di MF-Milano Finanza che racchiude oltre 560 tra gli uomini e le donne più ricchi di Piazza Affari (più gli italiani con partecipazioni rilevanti all'estero), e che per esigenze di spazio si limita in queste pagine a riportare le prime 300 posizioni, mostra alla chiusura dei listini del 3 agosto 2021 un valore totale delle quote superiore a 181 miliardi, con un incremento del 52,6% rispetto al purgatorio del 2020 pandemico, quando i miliardi furono circa 119. Depurando il dato dai nuovi ingressi in graduatoria per uniformare il confronto con lo scorso anno, la crescita è stata del 39,6%, maggiore dello sprint del 32,8% messo a segno dal Ftse Mib e del 33,5% del Ftse Italia All Share. Sul totale del patrimonio, 94,4 miliardi sono attribuibili ai primi 10 Paperoni in classifica.

Sui tre gradini del podio, non a caso, compaiono tre giganti internazionali dell'Italian lifestyle. La medaglia d'oro, per il nono anno consecutivo, va a Leonardo Del Vecchio: socio di riferimento di EssilorLuxottica, di cui detiene una quota del 32,7%, dopo un 2020 in sordina sotto quota 20 miliardi quest'anno sfiora i 29, mettendo a segno un incremento annuo del 58%. Merito dell'andamento a doppia cifra di tutte le controllate, con Essilux che ha sprintato di oltre il 37%, e anche dell'incremento di alcune quote rilevanti: su tutte, rispetto allo scorso anno, la crescita al 2% di Unicredit e al 18,9% (con l'ok dalla Bce già intascato per portarsi a ridosso del 20%) di Mediobanca. Nel complesso, il re dei Paperoni nazionali vale l'1,7% del pil italiano del 2020 e il 38% del valore di tutta la Borsa italiana, anche se la sua prima controllata, Essilux, svolge le sue contrattazioni nel mercato di Parigi. L'impero borsistico dell'ex Martinitt è anche superiore all'intera quota detenuta da Cassa Depositi e Prestiti nelle società del listino milanese, pari a 28,4 miliardi.

Dopo il bronzo dello scorso anno sale sul secondo gradino del podio il duo Miuccia Prada-Patrizio Bertelli, che in 365 giorni ha quasi raddoppiato il valore della sua quota in Prada, passando da 6,7 a 13 miliardi. Forte della ripresa dei consumi post-pandemici e dell'appeal del lusso italiano in Asia, il titolo del colosso del fashion quotato alla borsa di Hong Kong è aumentato in un anno di oltre il 100%, facendo la fortuna dei suoi principali azionisti, che ne detengono circa l'80%. In terza piazza, anche in questo caso in aumento di una posizione rispetto al ranking dello scorso anno, si colloca la famiglia Garavoglia, rappresentata da Luca, presidente del gruppo Campari. La quota del 66,7% nel gigante degli spirits vale circa 9,2 miliardi, grazie anche all'andamento del titolo, in rally in un anno del 40%. In settimana le azioni della società hanno toccato anche il loro massimo storico a 12,1 euro. Fuori dal podio la medaglia di legno va alla prima grande dinastia di Piazza Affari, gli Agnelli-Nasi-Elkann. Nonostante l'aumento del loro patrimonio azionario di quasi il 32% a 9,1 miliardi, gli eredi dell'Avvocato sono comunque scesi di due posizioni in classifica, pagando in termini relativi l'andamento non entusiasmante di alcune controllate di Exor: su tutte Juventus, scesa nell'ultimo anno di quasi il 17%.

red/lab

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1608:18 ago 2021

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August 16, 2021 02:18 ET (06:18 GMT)