MILANO (MF-DJ)--Tornano le vendite sulle borse europee e su Piazza Affari (-1,9%) dopo i rialzi dell'ultima seduta e i segni piú a Wall Street nel giorno in cui la Fed ha alzato i tassi di 75 bps.

Ieri la Fbance centrale statunitense ha infatti deciso il piú grande aumento dei tassi di interesse dal 1994. Jerome Powell, numero uno della Fed, ha sottolineato che la mossa è stata "insolitamente grande" e ha aggiunto di aspettarsi un aumento di 50 o 75 punti base alla riunione di luglio.

Il mercato, commenta Equita sim, ha dato una lettura all'esito della Fed come marginalmente 'dovish', "perchè da un lato Powell ha parlato di un rialzo di 50 o 75 bp nella prossima riunione di luglio (escludendo quindi un rialzo di 100 bp), e dall`altro in quanto i funzionari della Fed vedono un`inversione dei Fed funds al 2024 al 3,4% dopo il 3,8% per fine 2023".

Nella giornata di ieri inoltre il Consiglio direttivo Bce, riunitosi in via straordinaria, ha ribadito il proprio impegno a contrastare il riemergere dei rischi di frammentazione a seguito dei significativi rialzi dello spread dei paesi periferici dopo la riunione del 9 giugno.

"La nostra idea", prosegue Equita, "è che i titoli 'quality' possono avere spazio per sovraperformance nei prossimi mesi" alla luce del forte calo e sottoperformance da inizio anno, di un contesto macro piú fragile che rende piú probabile una revisione al ribasso delle stime soprattutto sui titoli piú ciclici ed esposti a pressioni sui margini a causa dell`aumento superiore alle attese dell`inflazione, e di un mercato che sconta giá una politica monetaria delle banche centrali molto aggressiva.

"I nostri principali sovrappesi di titoli 'quality' nel portafoglio principale sono: Diasorin, Moncler, Fineco, Campari, Interpump".

Giorgio Broggi, quantitative analyst di Moneyfarm, sottolinea che "la conferenza della Fed ha evidenziato la debolezza della forward guidance degli ultimi mesi e forse parzialmente indebolito la sua stessa credibilitá. Sebbene a maggio Powell avesse fondamentalmente escluso un aumento dei tassi da 75 bps, gli ultimi dati sull'inflazione (8,6% annuale a maggio), piú alti delle attese, e le aspettative dei mercati hanno forzato una retromarcia, con appunto un aumento di tre rialzi ad oggi, pur accompagnata da commenti sull'eccezionalitá della misura. Sembra che i leggendari 'Bond Vigilantes' siano ufficialmente tornati, pronti a vendere bond aggressivamente e forzare le banche centrali ad agire con decisione per combattere l'inflazione. In tale contesto, l'aumento dei prezzi inizia a far piú paura rispetto a ulteriori rialzi nei tassi, con l'azionario che ha reagito inizialmente negativamente alla decisione, ma si è mantenuto in positivo".

Infatti, prosegue l'esperto, "sebbene la decisione certamente indebolisca ancor di piú le condizioni finanziarie, e di conseguenza peggiori le attese di crescita, l'ulteriore rialzo dei tassi e l'ancoraggio delle aspettative di inflazione suggeriscono che potremmo essere vicini alla fine della dolorosa transizione della politica monetaria a cui abbiamo assistito da inizio anno. In questo senso gli investitori potranno quantomeno aspettarsi un regime di mercato piú normale, nel quale la correlazione tra ritorni di azionario e obbligazionario dovrebbe iniziare a diminuire e il focus si dovrebbe, seppur lentamente, spostare di nuovo su crescita, profittabilitá aziendali e valutazioni".

fus

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June 16, 2022 05:03 ET (09:03 GMT)