MILANO (MF-DJ)--Saranno ancora la possibile recessione, un'inflazione in crescita, le mosse delle banche centrali e le trimestrali, senza dimenticare il conflitto Russia/Ucraina, i principali catalizzatori dei mercati in questo secondo semestre che si è appena aperto.

I mercati azionari globali, ricordano da Equita Sim, hanno registrato

una performance negativa a giugno (Global Equities -8%) a causa di un

aumento dei timori per la crescita economica dopo una serie di dati macro

inferiori alle attese e persistente incertezza geopolitica, solo in parte

compensati dagli sviluppi positivi della Cina dopo l`azzeramento dei nuovi casi Covid a Pechino e Shanghai per la prima volta da febbraio.

"Guardando alla seconda parte dell`anno, una risoluzione del conflitto

Russia-Ucraina e/o il raggiungimento del picco dell`inflazione/picco

dell`azione restrittiva della Fed rappresentano i piú potenti e credibili

catalyst positivi per i mercati azionari", sentenziano gli analisti, che ribadiscono come il loro posizionamento "nel portafoglio raccomandato resta invariato. Manteniamo solo un leggero sovrappeso rispetto al benchmark (con un peso dell`investito al 91,% dal 91,7% del mese precedente rispetto ad peso neutro del 90%) e continuiamo a concentrarci su societá solide e con forte pricing power (Diasorin, Fineco, Campari, Moncler e Interpump), limitando le scommesse su titoli molto ciclici o di bassa qualitá".

"Conti alla mano", aggiunge Gabriel Debach, market analyst di eToro, "il primo semestre si chiude con i due principali indici statunitensi in bear market così come in Europa, la quale tuttavia non ha ancora effettuato nessun rialzo dei tassi. In un semestre maggiormente caratterizzato dal rischio inflazione non stupisce trovare al rialzo il settore energetico - unico settore americano a chiudere in territorio positivo. Lo stesso in Europa, dove oltre al settore energetico è presente una migliore performance del settore delle telecomunicazioni (in America maggiormente appesantito dai cali di Netflix e Meta, per citarne alcuni, le quali sono contemplate all'interno del settore)".

Con i mercati, soprattutto quelli americani, "che spostano l'attenzione dal rischio inflattivo a quello di recessione, le prossime pubblicazioni delle trimestrali saranno assolutamente rilevanti. I mercati scontano una crescita degli utili del 10% per il 2022 e il P/E dello S&P 500 è sceso prevalentemente per il numeratore (price). Un eventuale rivisitazione degli utili futuri potrebbe portare a ulteriori pressioni al ribasso sui mercati", conclude l'esperto.

Da una sim milanese segnalano invece che il mese di luglio sará importante per l'evoluzione dei mercati con un probabile duro reality check sulle stime degli utili aziendali in un contesto di rallentamento che sará piú evidente nella seconda parte dell'anno mentre è prevista ancora una buona tenuta per il 2* trimestre 22. Tuttavia piú che alle possibili revisioni degli utili aziendali, gli investitori rimangono interessati a valutare le prossime mosse di politica monetaria e come reagiranno gli asset al progressivo venire meno degli acquisti da parte delle banche centrali.

Secondo gli esperti i mercati sembrano trattare a valutazioni attraenti ma nel breve è improbabile si assista ad una inversione del mood ribassista finchè non saranno piú chiari gli impatti sulla crescita e sugli utili di inflazione, riduzione della liquiditá e crisi energetica.

fus

marco.fui@mfdowjones.it


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July 01, 2022 09:00 ET (13:00 GMT)