ROMA (MF-DJ)--Cerved in mezzo alla bufera, tra un'offerta non richiesta da parte di Fsi e della Ion di Andrea Pignataro e i fondi azionisti che giudicano i 9,5 euro dell'Opa insufficienti a rappresentare le potenzialità dell'azienda che raccoglie e vende a banche e imprese i dati delle Camere di commercio.

Lo scrive La Repubblica aggiungendo che ieri si è svolto un lungo cda propedeutico all'assemblea di oggi che si preannuncia calda e affollata. Diversi fondi hanno chiesto a Cerved, guidata da Andrea Mignanelli, di trovare offerte alternative o di negoziare con Ion e F2i le migliori condizioni possibili. Il socio MutuiOnline (3,3% del capitale) ha chiesto e ottenuto dal cda di mettere ai voti all'assemblea per votare il bilancio anche la distribuzione di un dividendo straordinario da 0,5 euro, ma la cedola sarà bocciata per motivi fiscali. Altri azionisti esteri, ovvero colossi come Amber Capital, Boussard & Gavaudan Partners, PSquared Asset Management e Tiedemann avrebbero rilevato importanti pacchetti di Cerved in Borsa, spesso a prezzi superiori a quelli d'Opa (ieri l'azione valeva 9,6 euro), per bloccare l'offerta del tandem Ion-F2i.

Secondo Boussard (salita al 5% lo scorso 12 aprile) Cerved vale molto di più: togliendo l'attività degli Npl - per cui c'era una trattativa da circa 400 milioni con Centerbridge - il gruppo di informazioni finanziarie viene valutato dall'offerta attuale undici volte il margine operativo lordo, cioè circa la metà del multiplo a cui trattano società rivali come Expernian e TransUnion. Del resto da quando lo scorso 9 marzo è stata annunciata l'Opa su Cerved, circa il 55% dei volumi scambiati sono finiti in mano a fondi hedge.

pev

(END) Dow Jones Newswires

April 27, 2021 03:15 ET (07:15 GMT)