La bozza di piano messa a punto dal Belgio, che detiene la presidenza di turno Ue, riguarda un sistema di certificazione (Eucs) che mira a garantire la sicurezza informatica dei servizi cloud e ad aiutare i governi e le aziende dell'Unione a scegliere un fornitore sicuro e affidabile per le proprie attività.

La proposta elimina i cosiddetti requisiti di sovranità da una precedente bozza che obbligava le Big Tech statunitensi a creare una joint venture con un'azienda con sede nella Ue per archiviare ed elaborare i dati dei clienti all'interno dell'area in modo da poter essere ammessi a ricevere il marchio di sicurezza informatica dell'Ue.

Il piano belga sarà discusso da esperti di cybersecurity dei 27 Paesi Ue il 15 aprile.

Tra i firmatari ci sono anche il gruppo energetico francese Edf, il fornitore francese di servizi cloud OVHcloud, l'italiana Aruba, Dassault Systemes, la tedesca Ionos, l'austriaca Exoscale, la società tecnologica francese Capgemini ed Eutelsat.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)