ROMA (MF-DJ)--Sulla Basilicata sta per arrivare una pioggia di denaro petrolifero: tra i 120 e i 140 milioni l'anno dalle royalty per l'estrazione di greggio, metano e Gpl dai due giacimenti nel sottosuolo della val d'Agri (Potenza); ai quali vanno aggiunti tra i 60 e i 70 milioni l'anno di compensazioni aggiuntive concordate la settimana scorsa dall'Eni con la Regione. In tutto, più di 200 milioni l'anno per dieci anni.

Lo scrive Il Sole 24 Ore spiegando che è una cifra molto più alta rispetto agli accordi che erano stati concordati vent'anni fa e che erano scaduti nell'ottobre 2019. Sui monti della Basilicata ci sono due grandi aree petrolifere, la Val d'Agri (Eni al 60,77% e Shell al 39,23%) e il nuovo giacimento di Tempa Rossa (Total con Shell).

L'accordo con la Regione Basilicata è retroattivo all'ottobre 2019 e consentirà al ministero della Transizione ecologica di rinnovare la concessione mineraria. Come da legge, le royalty per ogni barile estratto assommano fra i 120 e i 140 milioni l'anno, secondo l'attività estrattiva e secondo le quotazioni di mercato del barile. Il 90% andrà alla Regione e il 10% sarà distribuito ai Comuni in cui si trovano i pozzi. In aggiunta, ed è questo l'accordo appena firmato, l'Eni pagherà alla Regione nei prossimi 10 anni una cifra complessiva sui 700 milioni (una settantina l'anno) divisa in varie voci. In due rate quinquennali da 95 milioni, la Regione riceverà 190 milioni da destinare a progetti sociali e sostenibili, pari a 19 milioni l'anno. Del metano estratto dai due giacimenti della Val d'Agri verranno donati alla Regione 160 milioni di metri cubi di gas, cioè più del consumo residenziale regionale, anche sotto forma di controvalore economico pari a 20-25 milioni di euro l'anno. Per ogni barile di petrolio estratto (un barile sono 159 litri) l'Eni darà alla Regione un diritto di 1,05 euro, pari a 25-30 milioni l'anno. Ora il centro olio di Viggiano è fermo per la manutenzione decennale; ripartirà ai primi di giugno.

Il piano non prevede di perforare nuovi pozzi né di ampliare impianti - al contrario, l'Eni ha ridotto l'area interessata dalla concessione mineraria - ma saranno apportati miglioramenti tecnologici, ambientali e di efficienza produttiva.

pev

(END) Dow Jones Newswires

May 13, 2021 03:26 ET (07:26 GMT)