Le catene di valore sostenibili per i minerali, i metalli e le batterie aiutano a decarbonizzare l'economia, affrontando le dipendenze strategiche e stimolando l'occupazione e la crescita, hanno dichiarato Sefcovic e il Ministro dell'Industria norvegese Jan Christian Vestre in una dichiarazione congiunta.

La Norvegia, il secondo esportatore di petrolio e gas in Europa dopo la Russia, mira a diversificare la sua base industriale, anche sfruttando il suo accesso a minerali, metalli e terre rare che sono fondamentali per i piani europei di produzione di batterie sostenibili.

La cooperazione vedrà la Norvegia non UE partecipare alle riunioni ministeriali della European Battery Alliance e alle iniziative industriali congiunte.

Le due parti hanno anche concordato di discutere ulteriormente l'applicazione di una clausola sulle regole di origine derivante dall'accordo Brexit tra l'UE e la Gran Bretagna, che secondo la Norvegia potrebbe ostacolare la sua nascente industria delle batterie.

La clausola Brexit stabilisce che le auto elettriche prodotte ed esportate in Gran Bretagna o nell'Unione Europea a partire dal 2027 devono contenere batterie prodotte all'interno di uno dei due Paesi, altrimenti dovranno pagare una tassa doganale del 10%.

In Norvegia sono già in fase di progettazione diversi impianti di produzione di batterie, tra cui i progetti di Morrow, Freyr, Beyonder e Corvus, oltre all'impianto di riciclaggio Hydrovolt e alla produzione di materiali da parte della filiale di Elkem Vianode.

La visita di Sefcovic a Oslo arriva anche sulla scia di un accordo firmato la scorsa settimana tra l'UE e la Norvegia per approfondire la loro cooperazione energetica.

Potrebbero seguire ulteriori partnership in altri settori della politica industriale verde, ha aggiunto la dichiarazione congiunta di lunedì.