MILANO (MF-DJ)--In Gran Bretagna il governo conta di recuperare dai 3 ai 5 miliardi di sterline attraverso una nuova tassazione in discussione al Parlamento. In Francia Edf avrà l'obbligo di contenere i rincari dell'energia in un massimo del 4% da febbraio, imposizione che ieri le ha fatto perdere in borsa quasi il 5%.

In Spagna, nonostante il pugno di ferro mostrato inizialmente da Pedro Sanchez, si è arrivati a un compromesso, lasciando fare ai produttori sulla base di auto-dichiarazioni, col risultato che le società, inclusa la controllata di Enel, Endesa, se la dovrebbero cavare con esborsi modesti. E in Italia? Con le proposte che arriveranno giovedì sul tavolo del Consiglio dei ministri, secondo le prime indiscrezioni si punta a mettere insieme almeno 2 miliardi di euro, ma quella più discussa, il contributo di solidarietà da richiedere ai produttori, potrebbe ricalcare proprio il modello spagnolo. Semplificando all'estremo, l'ipotesi è di calcolare gli eventuali extra-profitti sullo scostamento di prezzo tra vendite a termine (a prezzo fisso) e vendite spot (a prezzo di mercato), sulla base di un' autocertificazione mensile.

I produttori iberici, infatti, devono inviare 5 giorni dopo la fine di ogni mese, una dichiarazione di responsabilità, firmata dall'amministratore delegato, con la documentazione che accredita la quantità di energia coperta dagli strumenti a termine. La misura introdotta dal governo Sanchez ha un periodo di applicazione limitato che va dall'ultimo trimestre 2021 al primo di quest'anno. Quindi per avere ulteriori effetti sul 2022, Madrid dovrebbe emanare un nuovo provvedimento. Sempre in Spagna, inoltre, da febbraio prossimo, le imprese come Endesa e Iberdrola, dovranno fornire all'Ine (Instituto nacional de estadística), l'equivalente dell'Istat, i dati su come si forma il prezzo dell'energia elettrica venduta ai consumatori finali.

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(END) Dow Jones Newswires

January 18, 2022 02:44 ET (07:44 GMT)