ROMA (MF-DJ)--Cdp fa un passo avanti sia sul dossier di Autostrade per l'Italia sia su quello di Open Fiber che dovrebbe comunque essere chiuso entro domani. Oggi si dovrebbe riunire un consiglio della Cassa, che però potrebbe non essere l'ultimo, ma con la fine del mese almeno la partita del controllo della rete in fibra dovrebbe essere definita.

Cassa, scrive Repubblica, avrebbe trovato un accordo con Enel (insieme alla quale controlla il 50% della società della fibra) per procedere a un apporto di capitale riservato che la porterebbe a salire al 60% di Open Fiber. I dettagli dell'operazione ancora non sono stati definiti, ma Cdp basandosi sulla valutazione fatta da Macquarie lo scorso dicembre di 5,3 miliardi (ovvero 2,650 mld per il 50% messo in vendita da Enel), sarebbe orientata a mettere capitali direttamente nell'azienda per favorirne lo sviluppo invece che pagare Enel. E così, dato il debito della società che si ridurrà di pari passo, il primo apporto dovrebbe essere di circa 120-150 milioni, per poi completare l'operazione al closing dell'accordo tra Enel e Macquarie sul restante 40%.

Parallelamente, gli advisor della cordata capitanata da Cdp, insieme a Macquarie e Blackstone, starebbero affinando i dettagli delle garanzie per l'offerta finale da presentare al cda di Atlantia di domani. Partendo da una valutazione economica di 9,1 miliardi, le parti starebbero negoziando l'ammontare delle cosiddette ticking fee, ovvero una remunerazione del capitale annua che viene riconosciuta tra la proposta (lo scorso gennaio) e la firma dell'accordo (attesa a fine anno). Oggi la remunerazione del capitale di Aspi è di circa l'8%, Macquarie e Enel su Open Fiber avrebbero concordato una ticking fee di simile entità. Inizialmente Cdp aveva studiato di concedere una fee del 2% dell'importo, ma desso dopo ripetute sollecitazioni starebbe rivalutando la questione. Arrivare a una via di mezzo tra 2 e 8%, cioè di circa il 5%, sarebbe una soluzione di mercato favorevole a entrambe le parti, e corrisponderebbe a 455 milioni sull'offerta di 9,1 miliardi. Pertanto se venisse trovato un accordo a metà strada, e a condizioni di mercato, sarebbe più facile per il cda di Atlantia raccomandare l'offerta della cordata di Cdp, in quanto si avvicina al range di valutazioni dei 4 advisor indipendenti che stimano che Aspi valga tra 9,5 e 11 miliardi. E questo a prescindere da quello che deciderà di fare l'Art nello stabilire i regolamenti per gli eventuali ristori da spalmare sulle tariffe autostradali. Una decisione dell'Art per stabilire cosa spetti a tutti i concessionari è attesa a metà maggio, quindi oltre il limite per convocare un cda di Atlantia per approvare l'offerta e convocare l'assemblea.

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April 29, 2021 02:16 ET (06:16 GMT)